Cos'è
Un delicato e toccante rito di commiato – domenica 22 marzo alle 20.30 – con “La Morte ovvero Il pranzo della domenica” (finalista al Premio Ubu 2024), uno spettacolo ideato, scritto e diretto da Mariano Dammacco ed interpretato da Serena Balivo, con musiche originali di Marcello Gori, consulenza spazio e luci di Vincent Longuemare, oggetti di scena a cura di Andrea Bulgarelli / Falegnameria Scheggia – produzione Compagnia Diaghilev – Dammacco/Balivo (con il sostegno di Spazio Franco - Palermo e Casa della Cultura Italo Calvino - Calderara di Reno).
La pièce affronta «il più grande tabù della nostra cultura» attraverso la storia una donna non più giovane e dei suoi anziani genitori, che ogni settimana si riuniscono davanti ad una tavola per consumare il pasto festivo, mantenendo vivi i legami ed i ricordi e preparandosi insieme al distacco in attesa dell'inevitabile fine”.
“La Morte ovvero Il pranzo della domenica” racconta la vecchiaia ed il mistero dell'aldilà, il senso della perdita e la consapevolezza dello scorrere del tempo, ma anche la volontà di trattenere quegli istanti preziosi e conservare la memoria delle persone care. Una riflessione sulla fragilità e sulla brevità dell'esistenza umana, sul valore simbolico dei gesti che compongono una sorta di rituale, per infrangere la solitudine ma anche sul comprensibile interesse, se non sull'ossessione, della coppia di ultranovantenni su ciò che li attende, varcata l'estrema soglia. “La morte ovvero il pranzo della domenica” rappresenta quasi «un invito a partecipare a un congedo appassionato e divertito che prova a restituirci la bellezza della vita stessa all’interno dell’esperienza dell’ultima separazione dalle persone amate, e all’interno della potenza nascosta e piena di pudori dell'amore in famiglia, l’amore tra vecchi sposi, l’amore tra genitori e figli».
A chi è rivolto
cittadini