Dromos - Al Foro Boario la mostra "Hope around. New York Graffiti"

Dettaglio dell'evento

Nell'esposizione curata da Fabiola Naldi 42 opere della collezione di Pietro Molinas Balata realizzate da protagonisti del graffitismo newyorkese. Inaugurazione il 18 luglio, alle 19 al Foro Boario

Cos'è

Si apre nel segno dell'arte visiva la ventisettesima edizione del festival Dromos, precedendo di una settimana l'avvio della ricca programmazione musicale (ma non solo) che andrà avanti fino al 14 agosto, snodandosi, come da tradizione, tra Oristano e i diversi centri della sua provincia che fanno parte del suo circuito: Cabras, Fordongianus, Marrubiu, Masullas, Neoneli, Nureci e Tadasuni.

Da sempre attento alle contaminazioni culturali e ai linguaggi artistici ibridi, Dromos ha scelto quest'anno come titolo "Hope. La speranza è una scelta", in continuità ideale con le due precedenti edizioni del festival all'insegna di "Change" (2023) e "People" (2024), dando al tema della speranza il ruolo di forza trainante per affrontare il presente e immaginare il futuro.

In linea con questo tema, si inserisce l'importante mostra HOPE AROUND. New York Graffiti che si inaugura a Oristano questo venerdì, 18 luglio, alle 19 al Foro Boario (in piazza Giorgio Luigi Pintus) per restare aperta fino al 25 ottobre.

Curata dalla critica d'arte e docente Fabiola Naldi, l'esposizione rappresenta un evento eccezionale, perché per la prima volta viene presentata al pubblico la collezione personale di Pietro Molinas Balata, grande conoscitore di graffiti di scuola americana a partire dalle prime testimonianze pionieristiche; un «collezionista per eccellenza», come lo definisce l'artista visivo Salvatore Garau, «un uomo che ama così tanto l'Arte contemporanea da averle dedicato la maggior parte della vita, tessendo nel silenzio più assoluto la sua collezione con una passione che oggi, più che una storia reale, pare una favola».

La mostra propone quarantadue opere su tela firmate da alcuni tra i più influenti protagonisti del graffiti writing di New York, che non solo raccontano un'epoca di intensa creatività urbana, ma testimoniano anche l'impatto culturale e artistico di un linguaggio visivo che ha trasformato l'estetica delle città.

Tra gli artisti in mostra figurano nomi del calibro di Rammellzee, celebrato recentemente al Palais de Tokyo di Parigi; Phase 2, figura chiave dell'Aerosol Art; Fab 5 Freddy, artista visivo, filmmaker e pioniere dell'Hip Hop; Futura 2000, noto per le collaborazioni con brand internazionali come Nike, Levi's e Vans, tra gli altri; e, ancora, Crash, Daze, Toxic, Kool Koor, Blade, Lee, il gruppo di artisti Tats Cru di base nel Bronx di cui fanno parte anche i gemelli How & Nosm, a testimonianza di una linea evolutiva che unisce le origini del fenomeno alle sue espressioni contemporanee. Artisti che, come afferma la curatrice Fabiola Naldi, «hanno contribuito in modo significativo alla definizione del graffiti writing come fenomeno espressivo e di comunicazione visiva, influenzando generazioni di writer e appassionati in tutto il mondo e portando il grado stilistico dell'intera disciplina a una sofisticazione espressiva mai vista».

Oltre ai dipinti, ad arricchire ulteriormente il valore documentario della mostra, tre fotografie realizzate da Martha Cooper, Robert Herman e Sophie Bramly, dedicate rispettivamente a Keith Haring, Jean-Michel Basquiat e Dondi White.

HOPE AROUND dialoga idealmente con la storica mostra "Arte di frontiera. New York Graffiti", curata nel 1984 alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna da Francesca Alinovi, una delle prime studiose a valorizzare l'arte urbana come forma autentica di espressione sociale. Oggi, a quarant'anni di distanza, la mostra a Oristano riprende quell'eredità, celebrando il carattere libero, provocatorio e potente del graffitismo, e riflettendo sulla sua attuale rilevanza.

Negli anni '70 e '80, i graffiti hanno rappresentato una forma spontanea di ribellione e speranza. In una città come New York, spesso percepita come ostile e repressiva, i giovani writer si sono riappropriati degli spazi pubblici — muri, metropolitane, treni — trasformandoli in luoghi di espressione creativa e identitaria. Oggi, dopo oltre mezzo secolo, il fenomeno si è evoluto, ma la sua natura trasgressiva continua a interrogare il sistema dell'arte. Il passaggio dalla strada alla tela, dalle metropolitane alle gallerie, ha sollevato domande sul valore dell'autenticità, sulla legittimazione istituzionale e sulla tensione costante tra libertà espressiva e riconoscimento ufficiale. Molti artisti dell'epoca, pur approdando a contesti museali, non hanno rinnegato la loro origine "di strada", rivendicandola piuttosto come punto di forza. In questa direzione, il graffitismo viene oggi considerato un movimento artistico a tutti gli effetti, con un'estetica autonoma, riconoscibile e profondamente radicata nel contesto urbano e sociale in cui è nato.

Pietro Molinas Balata, che ha generosamente messo a disposizione dell'iniziativa la sua collezione, sottolinea come il graffitismo abbia saputo distinguersi per la sua unicità formale e per l'impatto culturale, evolvendosi da gesto clandestino a forma d'arte riconosciuta, senza perdere il proprio slancio originario: «Il Graffitismo possiede l'essenza propria del movimento artistico riconosciuto dalle istituzioni, in quanto dotato di una estetica originale e riconoscibile. Nasce senza rassomigliare a niente altro, distaccandosi dalle precedenti correnti artistiche del Novecento, con una metodologia radicale ben precisa, espressa inizialmente dall'apporto di artisti "non-artisti" legati soprattutto alla loro condizione sociale. Agli albori della storia e nel contesto del paesaggio urbano, i Graffiti erano una presenza costante di "kinesis e energeia" negata dalla legge e contrastata dalla polizia, perché realizzati in spazi non convenzionali o in contenitori atipici, ossia oltre i confini concreti per la pratica estetica».

Come afferma il direttore artistico del festival Salvatore Corona, esiste un legame profondo tra l'urgenza espressiva del graffiti writing e la filosofia di Dromos: entrambi nascono dal desiderio di trasformare i margini in luoghi di cultura, di incontro e di senso. «C'è qualcosa in HOPE AROUND. New York Graffiti che riconosco come familiare» dichiara Corona: «quella forza diretta, nata per strada, capace di trasformare spazi marginali in luoghi di espressione libera e autentica. In fondo anche Dromos, che nel nome porta l'idea del percorso, nasce dalla stessa urgenza di ricerca e incontro tra culture. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questa mostra, e al Comune di Oristano per il costante supporto al nostro lavoro.»

La ventisettesima edizione del festival Dromos è organizzata dall'omonima associazione culturale con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio -, Fondazione di Sardegna, Fondazione Mont'e Prama, Amministrazioni Comunali di Oristano, Cabras, Fordongianus, Marrubiu, Masullas, Neoneli, Nureci e Tadasuni, Ros'e Mari Farm & Greenhouse, e con la collaborazione di Arcidiocesi di Oristano, Monastero Santa Chiara di Oristano, Museo Diocesano Arborense, Centro Servizi Culturali U.N.L.A. di Oristano, Music Academy Isili, Sa Marigosa, Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi, Intramadu, Radio Popolare, Sardinia Coast to Coast, Associazione Enti Locali per lo Spettacolo e Fondazione Oristano.

Hope Around • New York Graffiti
Hope Around • New York Graffiti

A chi è rivolto

cittadini, turisti

Luogo

Foro Boario

Piazza G.L. Pintus, 09170 Oristano

Foro Boario, vista frontale
Piazza G.L. Pintus, 09170 Oristano

Date e orari

27 settembre 2025

ore 19:00 - Inizio evento

04 gennaio 2026

ore 18:00 - Fine evento

Altre date dell'evento

Costi

Intero

5,00 euro

La mostra HOPE AROUND. New York Graffiti si potrà visitare fino al 25 ottobre al Foro Boario di Oristano tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il biglietto d'ingresso costa 5 euro.

 

 

Ulteriori informazioni

Per informazioni, la segreteria del festival Dromos risponde al numero di telefono 0783310490, al numero whatsapp 3348022237 e all'indirizzo di posta elettronica info@dromosfestival.it. Notizie e aggiornamenti sul sito www.dromosfestival.it, sul canale Telegram e nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos.

Ultimo aggiornamento: 15/07/2025, 17:16