Un sistema sanitario in forte difficoltà, problemi che si ripetono da anni e una crescente preoccupazione per l’assenza di soluzioni adeguate alla gravità del momento. È il quadro emerso dalla riunione della Conferenza dei Distretti sanitari della provincia di Oristano, convocata a Palazzo Campus Colonna dal Sindaco di Oristano Massimiliano Sanna, in qualità di coordinatore dell’Ufficio di presidenza del Distretto sanitario di Oristano. All’incontro ha partecipato anche il commissario straordinario della Asl, Federico Argiolas.
Ad aprire i lavori è stato lo stesso sindaco Sanna, che, elencando i tanti problemi irrisolti (medici di famiglia, pediatri, Ascot, Pronto soccorso e reparti dell’Ospedale San Martino, liste d’attesa), ha parlato di una situazione ormai critica: “Siamo scoraggiati anche perché non si vedono soluzioni. Ogni volta che ci incontriamo affrontiamo gli stessi problemi, senza una prospettiva positiva. Per questo chiediamo un incontro con la presidente della Regione Alessandra Todde (che era invitata anche all’incontro di oggi), alla presenza del commissario Argiolas, per dare finalmente risposte ai cittadini”.
Dal territorio sono arrivati segnali che confermano la forte sofferenza di tutte le comunità.
Francesco Mereu, presidente del Distretto sanitario di Ales e Terralba, ha richiamato l’attenzione sulle difficoltà delle comunità locali, sulle criticità del Centro di salute mentale di Ales, sulla carenza dei medici di medicina generale e sulla pressione costante che grava sul Pronto soccorso dell’ospedale San Martino.
Per Stefano Licheri, presidente del Distretto di Ghilarza-Bosa, una delle principali anomalie riguarda la distribuzione dei medici, non sempre coerente con la popolazione effettivamente servita nei diversi ambiti territoriali.
Il tema della fuga dei professionisti è stato al centro dell’intervento di Luigi Tedeschi, presidente del Distretto sanitario di Oristano: “Il “fuggi fuggi” dei medici è un dato di fatto. Va contrastato con strumenti concreti: incentivi, ambulatori gratuiti, supporto logistico e alloggi, se vogliamo rendere questo territorio davvero attrattivo”.
Domenico Gallus, Consigliere provinciale delegato alla sanità, ha collegato la crisi attuale alle scelte del passato: “Il numero chiuso deciso negli anni scorsi oggi produce effetti drammatici. La situazione sta precipitando e promettere soluzioni che non esistono serve a poco”.
Il Commissario straordinario della Asl, Federico Argiolas, ha indicato negli ASCOT uno degli strumenti da rafforzare per tamponare la carenza di medici di famiglia: “In questo momento vanno potenziati ed il loro lavoro va migliorato anche con le nuove tecnologie, tenendo conto delle difficoltà specifiche della provincia di Oristano, che soffre più di altri territori anche di una crisi demografica molto marcata”.
Argiolas ha inoltre sottolineato la necessità di una distribuzione più equa degli specialisti attraverso i concorsi e la messa a regime di politiche capaci di attrarre nuovi professionisti, non solamente grazie agli incentivi economici: “Questo territorio offre una qualità della vita molto alta, anche su questo dobbiamo puntare, creando fiducia per invertire un trend che oggi penalizza pesantemente la sanità locale”.
Dalla riunione è emersa una richiesta chiara e condivisa: aprire al più presto un confronto con la Regione, perché alle analisi seguano decisioni rapide e interventi concreti per garantire ai cittadini della provincia di Oristano il diritto alla salute.