Rimodulazione degli orari di apertura dell’Ascot (ambulatorio straordinario di comunità territoriale) di Oristano, così da rendere più chiare e certe le modalità di accesso al servizio e garantire la prestazione a tutti i pazienti privi di medico di famiglia che si recano nell’ambulatorio straordinario entro gli orari di apertura.
È questa la sintesi della direzione generale della Asl 5, in accordo con la struttura per l’Integrazione ospedale-territorio e il distretto di Oristano, a seguito delle esigenze manifestate dai medici Ascot e delle richieste di alcuni cittadini.
L’Ascot di Oristano, che ha sede in via Carducci, 33, a partire da venerdì 5 dicembre, sarà aperto al pubblico nei seguenti giorni e orari:
- lunedì, dalle ore 14.00 alle 18.00
- martedì, dalle ore 9.00 alle 14.00
- mercoledì, dalle ore 14.00 alle 18.00
- giovedì, dalle ore 9.00 alle 14.00
- venerdì, dalle ore 14.00 alle 18.00
I cittadini saranno tutti presi in carico fino all’orario di chiusura dell’ambulatorio. Dalle ore 18.00 alle 19.00 il medico proseguirà l’attività sanitaria con tutti gli utenti presentatisi secondo l’orario di apertura al pubblico.
Oltre al servizio dall’Ascot, in orari notturni e nei giorni prefestivi e festivi è disponibile il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica), i cui turni sono pubblicati sul sito www.asl5oristano.it e accessibili anche attraverso il numero unico 116 117.
Al fine di garantire un servizio più rapido ed efficiente, in caso di richiesta di prescrizioni (anche ripetute) e di certificati di esenzione, è sempre necessario portare con sé tutta la documentazione sanitaria, per dare modo al medico prescrittore di esaminarla e di effettuare la migliore scelta terapeutica.
L’Ascot è un servizio destinato esclusivamente ai cittadini privi di medico di famiglia. Si è verificato ripetutamente che accedessero all’ambulatorio straordinario anche persone regolarmente assistite dal medico di medicina generale: una scelta che rischia di appesantire ulteriormente il carico di lavoro dei medici e di escludere dal servizio i cittadini che, loro malgrado, non hanno in questo momento l’assistenza del medico di famiglia.