Il Consiglio comunale conferma il voto contro i riequilibri di bilancio
La manovra non passa: 13 voti contro e 12 a favore. La parola alla Regione
Data:
29 agosto 2016
Non passa in Consiglio comunale la delibera di variazione di assestamento del bilancio e della verifica degli equilibri.
Per la seconda volta, dopo il primo voto di fine luglio, l’assemblea civica ha respinto la proposta della Giunta. Oggi, così come in occasione del primo esame, 13 voti contrari e 12 a favore. Determinanti i 4 no dei consiglieri che hanno lasciato la maggioranza: Mariangela Massenti, Giampaolo Lilliu, Stefano Mureddu e Marco Piras.
Ora la parola passa alla Regione che dovrà stabilire in che direzione si dovrà procedere considerando che la norma prevede che in caso di mancata approvazione dei riequilibri di bilancio si segua la stessa procedura prevista per la mancata approvazione del bilancio e quindi la nomina di un commissario ad acta e lo scioglimento del consiglio.
Per l’Assessore al Bilancio Giuseppina Uda “gli equilibri sono stati attestati dal responsabile del settore e dai revisori dei conti ed è quindi assai improbabile che si vada verso lo scioglimento, soluzione a cui si arriva solo in casi estremi”. Più probabile che venga stabilito un nuovo termine entro il quale il Consiglio dovrà approvare la manovra.
“Non so cosa deciderà la Regione – ha aggiunto il Sindaco Guido Tendas -. Dobbiamo fare qualsiasi tentativo perché questa esperienza amministrativa arrivi al suo termine naturale. Credo che sia fondamentale per giocare le partite importanti per la città anche con maggioranze allargate. Se la Regione ci metterà nelle condizioni di farlo dovremo compiere ogni possibile sforzo per completarle e lo dico principalmente ai consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza. Noi abbiamo un bilancio approvato e quello è un punto da cui muoverci”.
Di diverso avviso la minoranza.
In apertura di seduta il capogruppo dell’UDC Giuliano Uras ha presentato una pregiudiziale per non discutere l’argomento “perché i riequilibri sono già stati respinti dal Consiglio comunale. UDC e Idee rinnovabili hanno presentato istanza a Regione per mancata applicazione della norma che prevede la procedura di scioglimento dopo il voto contrario del consiglio sui riequilibri di bilancio. Non è ancora arrivata una risposta, il Consiglio dovrebbe già essere decaduto e oggi l’argomento non dovrebbe essere discusso”. Uras ha poi stroncato politicamente l’operato dell’amministrazione e in particolare del Sindaco: “A questo punto forse sarebbe meglio un commissario. È vero che significherebbe il fallimento della politica, ma sarebbe il fallimento di questo Sindaco e di questa Giunta e non di tutta la politica”.
La manovra è quindi stata presentata in aula dall’Assessore Uda: “La variazione è rinnovata rispetto al primo esame perché una parte è stata estrapolata per necessità e sarà oggetto di successivo esame da parte del consiglio. La manovra, che evidenzia il rispetto degli equilibri di bilancio, prevede maggiori entrate per 682 mila euro come avanzo di amministrazione, trasferimenti dallo Stato per 202 mila euro e 922 mila dalla Regione, altre entrate per 313 mila euro. Le entrate finanziano prevalentemente interventi nel settore sociale: 383 mila per il progetto Ritornare a casa, 100 mila per i malati di SLA, 217 mila per l’inserimento dei minori in strutture e 469 mila per i progetti della legge 162, 123 mila per debiti fuori bilancio”.
Nel dibattito che ha fatto seguito alla presentazione dell’Assessore Uda l’attenzione si è soffermata più sulla crisi politica che sulla natura della manovra di assestamento.
Il primo intervento è stato quello del vice presidente della Commissione bilancio Massimiliano Sanna (API/FLI) che ha ricordato il difficile lavoro della commissione impossibilitata a esaminare l’argomento per evidenti ragioni politiche (manca il presidente): “La manovra è argomento spinoso dopo essere già stata respinta dal Consiglio comunale. Il comportamento del sindaco che per egoismo in questo mese ha cercato di recuperare il voto necessario all’approvazione pesa su quelle persone che devono beneficiare delle risorse bloccate dalla mancata approvazione della manovra. I cittadini e molti consiglieri della maggioranza non credono più in lei che ha sempre rifiutato ogni tipo di confronto”.
Giuseppe Puddu (UDC) ha presentato una pregiudiziale evidenziando il debito che il Comune ha nei confronti di Abbanoa per circa un milione 800 mila Euro e per il quale sembra che si voglia avviare una transazione: “Nel riequilibrio non c’è traccia di questo debito”.
Anche da Tonino Falconi critiche nei confronti dell’operato della maggioranza ed in particolare del Sindaco “per un percorso che ha portato al fallimento di oggi, frutto di un’azione sterile. Tutto è originato dal vostro atteggiamento, dal mancato confronto con la città”.
Di Mariangela Massenti l’intervento più atteso: “Il 28 giugno ho votato a favore al bilancio chiedendo delle cose che ritenevo importanti. In questi due mesi ho lavorato per ritrovarci intorno ai quei motivi che ci hanno messi insieme 4 anni fa. In questi due mesi, e soprattutto in questi ultimi giorni, ho visto un commissariamento da parte del PD. Quando con i capigruppo di maggioranza abbiamo provato a tessere qualcosa dal PD è arrivato uno stop. Ci ho provato veramente, ma ho visto solo forzature. Abbiamo provato a lavorare per riorganizzarci politicamente dando una nuova spinta. Ma devo prendere atto del fallimento, non c’è stata la soluzione per la quale ho lavorato e che ho tanto auspicato. Mi costa, ma non voterò il riequilibrio di bilancio”.
Critiche anche da Marco Piras che ha detto di condividere le accuse mosse da Mariangela Massenti soprattutto al PD “che da un anno è molto critico nei confronti del Sindaco. La tragedia più grande è che per le beghe di un partito questa amministrazione ha rivalutato quelle precedenti. È un vero peccato, un’occasione persa, ma bisogna prenderne atto”.
Per Giampaolo Lilliu (Essere oristanesi) “la responsabilità di questa crisi è del sindaco che se ne deve fare carico. Solo lui avrebbe dovuto capire cosa fare per operare quel cambiamento che ci era stato chiesto rispetto al passato. Io non ho visto alcun cambiamento”.
Giuseppe Obinu: “Stasera Oristano saprà chi sono i consiglieri comunali che vogliono amministrare questa città e chi invece non vuole il bene della città e non ne ha a cuore il futuro. Alcune critiche sulla nostra amministrazione sono paradossali, perché arrivano da chi si è reso responsabile dei disastri passati ed è stato punito dai cittadini che gli hanno manifestato la propria disistima”. Obinu ha poi difeso l’operato dell’amministrazione, quello degli assessori del PD: “Due assessori da urlo, l’Assessore ai Lavori pubblici contro il quale è stato puntato il dito, ma che ha svolto un ottimo lavoro come gli altri assessori ad iniziare da quello ai Servizi sociali”. Infine, ha rivolto un appello a Giampaolo Lilliu e agli altri consiglieri eletti in maggioranza, così come a quelli di minoranza, a votare a favore dei riequilibri per far proseguire questa esperienza di centro-sinistra.
Salvatore Ledda (Idee rinnovabili) “in questi anni è mancato un sogno, la capacità di spaziare oltre gli elementi classici del fare politica. Non farò l’elenco delle cose che non avete fatto, le conoscete bene da soli. Lei oggi ha un compito molto delicato. Riconosco che ha tentato di lavorare per il bene della città, ma è arrivato il momento di riconoscere che non ha più una maggioranza e conseguentemente di fare un passo indietro”.
Stefano Mureddu (indipendente) “ringrazio Giuseppe Obinu per l’accorato appello. Oggi non discutiamo dei riequilibri di bilancio, ma del modo di fare politica seguito in questi quattro anni. Due mesi fa a fronte di una dichiarazione di crisi da parte di consiglieri di maggioranza si è risposto solo chiedendo loro cosa volevano pur di recuperarne il voto. La ridistribuzione delle deleghe è stata discussa due anni fa, ma non è stato fatto niente e oggi, a sei mesi dalla fine, non credo possa servire a qualcosa. Io non credo che proseguendo questa esperienza possa cambiare qualcosa, proprio per come è stata affrontata la crisi in questi due mesi”.
Simone Spahiu (PD): “Apprezzo la coerenza del consigliere Massenti, non apprezzo invece la posizione dei consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza che pure avevano incarichi. Non dobbiamo mendicare un voto, né accettare ricatti e nel caso andare a casa a testa alta. La crisi il sindaco non l’ha gestita bene. Certe scelte dovevano essere fatte e oggi non avrebbe fornito un alibi a chi oggi vota contro”.
Giuseppe Lai (Noior) “in questi anni non ho potuto incidere come avrei voluto, mi prendo le mie responsabilità così come lo deve fare il mio gruppo. Forse avremmo dovuto dire certe cose per tempo e mi porterò appresso questo rammarico. Noi voteremo questo riequilibrio di bilancio. Non credo che questa esperienza sia stata fallimentare per le cose che abbiamo fatto, abbiamo dato delle risposte. Se dovessimo andare via lo faremmo con la convinzione di averci provato anche se alcune cose sono rimaste sul groppone. La delusione è cocente e profonda. Mi dispiace perché avremmo potuto fare molto di più. Oggi non sono arrabbiato, sono deluso”.
Andrea Lutzu (PDL) ha sottolineato “l’atteggiamento presuntuoso e arrogante di questa maggioranza e soprattutto del sindaco, la condivisione di cui ha parlato l’assessore uda è finta, il sindaco è sereno perché non ha capito cosa sta succedendo, perché spera comunque di proseguire la legislatura nonostante il voto di stasera. Pensare di continuare dopo due voti contrari su questa delibera mi fa accapponare la pelle”.
“Oggi si conferma l’insipienza politica di questa amministrazione nel gestire una crisi politica – ha aggiunto Mauro Solinas (Fortza paris) -. È ora di chiudere i rubinetti”.
“Gli oristanesi saranno contenti che questa amministrazione vada a casa” gli ha fatto eco Roberto Pisanu (UDC).
Giannella Urru (Insieme): “Quando abbiamo iniziato questa avventura c’era entusiasmo, molte cose le abbiamo fatte, ma qualche pecca c’è stata e oggi si è parlato molto di una questione di metodo. Ho iniziato un’avventura con la lista del Sindaco, qualche volta l’ho criticato, ma porterò avanti questa esperienza. Non ho condiviso l’opinione della consigliera Massenti e ritengo che non avesse senso modificare la giunta a otto mesi dalle elezioni”.
Il dibattito è stato concluso dal Sindaco Guido Tendas: “Il riequilibrio non lo ha letto nessuno, perché oggi si è parlato di altro, si è voluto criticare il sindaco che ha molti difetti, ma non sudiciume come ha detto qualcuno. Io ho le responsabilità più grosse, quando le cose vanno male l’allenatore è il principale responsabile. La tentazione è quella di presentare le dimissioni e mandarvi tutti a casa, ma non lo farò per senso di responsabilità. Non so cosa deciderà la Regione, parto dalla provocazione di Salvatore Ledda per dare impulso al nuovo ruolo che deve avere Oristano nel territorio dopo la legge di riordino degli enti locali. Dobbiamo fare qualsiasi tentativo perché questa esperienza arrivi al suo termine naturale. Credo che sia fondamentale per giocare le partite importanti per la città anche con maggioranze allargate. Io ho sentito tutti e un documento contiene i punti con le cose che realisticamente si possono fare entro il prossimo aprile. Se la Regione ci metterà nelle condizioni di farlo dobbiamo compiere ogni possibile sforzo per completarle e lo dico principalmente ai consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza. Abbiamo fatto cose importanti sul fronte dell’ambiente con il progetto della IVI, sull’amianto, sui servizi sociali. Noi abbiamo un bilancio approvato e quello è un punto da cui muoverci”.
“Il commissario non è la soluzione – ha chiuso Tendas -, soprattutto se i motivi che portano all’arrivo di un commissario sono quelli esposti questa sera. Lo dico ai 15 consiglieri della mia maggioranza: abbiamo la possibilità di portare a compimento il lavoro che abbiamo avviato entro la scadenza naturale del mandato”.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:34
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