Consiglio comunale - Il dibattito sul PUC, gli interventi di Mattu, Atzori, Marazzi, Scanu, Carta, Puddu, Marchi, Angioi, Porcu e del Sindaco Nonnis

Questa mattina è proseguito il dibattito sul del Piano urbanistico comunale in adeguamento al Piano paesaggistico regionale e al Piano di assetto idrogeologico. Il primo intervento è stato quello di

Data:
08 gennaio 2010

Questa mattina è proseguito il dibattito sul del Piano urbanistico comunale in adeguamento al Piano paesaggistico regionale e al Piano di assetto idrogeologico.

Il primo intervento è stato quello di Vincenza Mattu (Oristano Città Nuova) che ha sottolineato la bontà del lavoro dell’Assessore Ledda che ha coinvolto i cittadini cercando di capire e interpretare le esigenze del territorio, coinvolgendo gli ordini professionali, le associazioni di categoria e tutti i portatori di interesse garantendo trasparenza e partecipazione e favorendo la condivisione di tutte le scelte.
“È un PUC ambizioso perché vuole ricucire il tessuto urbano, che vuole fare rivivere, riqualificandolo il centro storico facendolo ridiventare il cuore pulsante della città. Vuole dare servizi laddove sono inesistenti. È un PUC che vuole affrontare il problema abitativo non solo da un punto di vista quantitativo ma qualitativo, tenendo in considerazione le riverse tipologie che ci sono richieste da una società sempre più in affanno, in difficoltà. È un PUC equilibrato perché prevede lo sviluppo di un territorio per circa dieci mila unità, pensato per risolvere non solo i problemi abitativi, ma anche per risolvere e soprattutto dare opportunità di sviluppo. Ed è un PUC che io definisco dinamico”.

Per Giampaolo Atzori (DC) il PUC che nasce “rappresenta una vera e propria linea strategica di politica economica locale, dello sviluppo previsto per la città e il territorio limitrofo. Si è compiuto un ottimo lavoro con una visione attenta dei vari scenari costruiti sui possibili modelli da seguire con politiche energiche e determinate, trasparenti e partecipate. Il piano è stato strutturato coinvolgendo con un'operazione condivisa tutte le parti interessate. Personalmente ho molto condiviso l'impostazione programmatica iniziale che ha fatto leva sull'interazione tra l'assetto insediativo, quello ambientale e per ultimo, ma non meno vitale, quello socio culturale, così come indicato dal PPR”.puc - il dibattito in aula
“È essenziale non lasciare questo strumento fine a se stesso, ma occorre accompagnarlo con un centro operativo che monitori e segua passo passo la sua corretta e trasparente operatività”.

Mario Marazzi (Forza Italia verso il PDL) ha elencato i punti di forza del nuovo piano.
“Innanzitutto l'indicazione di crescita che fosse plausibile, credibile, non campata su un progetto ingiustificabile. Il tasso di crescita o l'espansione prevista per circa 10 mila abitanti nel prossimo futuro è un numero che ha la sua giustificazione. Secondo punto il recupero delle aree degradate. Non cercare nuove zone di espansione senza aver prima sanato l'esistente e questa è una svolta nell'atteggiamento e nella mentalità degna assolutamente di nota. Non ultima una questione molto positiva e cioè il coinvolgimento dei privati. C'è stato un cambio di passo, un mentalità differente, si è andati verso il coinvolgimento dei privati nell'iniziativa pubblica”.
“Come Presidente della commissione turismo, sport e spettacolo ci siamo occupati anche dell'aspetto turismo e abbiamo valutato positivamente la previsione e la rimodulazione delle zone F principalmente a Torre Grande. E sempre per Torre Grande, si è affrontato con coraggio il discorso delle attività commerciali sul litorale”.

Antonio Scanu (Udeur) ha apprezzato la previsione temporale di 5 anni per la realizzazione delle lottizzazioni che rende il PUC un piano dinamico.
“Una cosa importante è che, a differenza di ciò che accadeva nella passata legislatura, questo è un piano apprezzato dalle associazioni di categoria, dagli ordini e anche dalle circoscrizioni. In una parola dalla città. Un'altra cosa apprezzabile del PUC è la valorizzazione dei terreni pubblici. Occorre comunque migliorarlo in alcuni aspetti, ad esempio prevedendo i parcheggi a Donigala nella zona della chiesa e dell'istituto Santa Maria Bambina oppure spostando la zona sportiva di Silì oltre la ferrovia”.

Per Mariano Carta (MPA) “la città avrebbe avuto bisogno di un piano urbanistico più ambizioso. Avrei inserito in maniera più decisa una zona B lungo la statale 131, dallo svincolo di Silì allo svincolo di Fenosu, la cosiddetta vetrina della città. Per quanto riguarda le frazioni non posso non rimarcare che la frazione più grossa della città poteva essere trattata meglio. Le volumetrie potevano essere distribuite meglio e con una maggiore consistenza. Penso sia davvero importante puntare sull'energia alternativa e sul risparmio energetico. Non posso che essere favorevole, ma ricordo che il sito previsto (Bau Carboni) ha un vincolo di uso civico particolare che prevede che i proventi dell'utilizzo di quell'area debbano essere destinati a opere pubbliche nella frazione”.

Per Giuseppe Puddu (PDL) “Oristano attende da 45 anni un nuovo piano urbanistico comunale e poiché a giorni ci accingiamo all'approvazione del nostro piano urbanistico comunale, questi non possono che essere giorni di esultanza per tutta la nostra comunità. Non posso e non possiamo non riconoscere all'Assessore Ledda la capacità di aver costruito il piano urbanistico comunale attraverso un percorso di trasparenza e di partecipazione e collaborazione intensa di tutta la città e di tutto il Consiglio, maggioranza e minoranza compresa. Entrando nel merito del piano forse la parola innovativa, ovvero più strana che evochiamo in questo PUC, o meglio nelle relazioni che compongono il nostro PUC è la parola "perequazione" che dovrebbe mettere tutti i proprietari di aree sullo stesso piano, con l'obiettivo di fondo di affermare e favorire interesse pubblico. Oggi nel nuovo PUC il principio perequativo riconosce la proprietà di fatto dei suoli e assegna degli indici ai proprietari. Indici che possono essere ceduti, scambiati a regime, quasi di libero mercato. Il nuovo PUC, prendendo atto che ogni espansione implica un costo ambientale e un consumo di territorio, si è posto l'obiettivo di diversificare l'offerta insediativa, in modo da compensare una perdita ambientale, seppure limitata, con un guadagno economico e sociale. Propone dunque lo sviluppo di interventi di edilizia economicamente sostenibile e agevolata all'interno delle aree di espansione, in cambio di incrementi volumetrici. Le zone omogenee C e le zone omogenee F, come già detto da chi mi ha preceduto, individuate nello strumento urbanistico devono essere convenzionate entro 5 anni dalla data di approvazione definitiva dello strumento urbanistico. Trascorso tale termine l'Amministrazione Comunale procederà a una revisione generale dei comparti edificati, al fine di attuare politiche di perequazione urbanistica”.

Marino Marchi (PD) annunciando la presentazione di una serie di emendamenti ha sottolineato la “diffusa e profonda aspettativa per questo piano urbanistico comunale, perché deve dare risposta ai bisogni dei cittadini per lunghissimo tempo disattesi. Consapevoli di questo abbiamo cercato di agire liberi da ogni condizionamento, non solo di interesse privato o di condizionamenti esterni, ma anche di schieramento politico, vincolati unicamente al mandato che ci è stato assegnato. Abbiamo accettato il confronto, abbiamo indicato i punti sui quali si sarebbero dovute basare le linee guida e il documento di indirizzo per il piano. Abbiamo esaminato senza pregiudizi la proposta che l'Assessore ci ha presentato in Consiglio e in commissione, abbiamo partecipato facendo del nostro meglio alla commissione urbanistica. Abbiamo molto apprezzato il metodo attraverso cui si è arrivati ai lavori di oggi. Nel merito crediamo occorrano linee guida più stringenti sulla politica energetica e sulle politiche per la casa. È apprezzabile che finalmente ci sia posti il problema, ma le linee guida sono degli strumenti di indirizzo, non dei vincoli, non degli atti programmatori veri e propri. Sarebbe forse opportuno un apposito regolamento o qualcosa che programmi meglio. Sulle zona Ecus, voglio essere molto franco, a me sembra che si sia sacrificata la chiarezza della norma e del diritto alla ricerca del consenso. Manca, infine, nel PUC quello che secondo me è un fatto importante, l'integrazione delle aree destinate a strutture sovraccomunali, ospedale ma non solo, di cui bisogna salvaguardare la fruibilità e l'accessibilità, il senso di appartenenza”.

Angelo Angioi (PDL) ha parlato delle questioni di tipo paesaggistico ambientale sottolineando che “questo strumento urbanistico contiene un regolamento per la bioedilizia che forse viene preso sotto gamba. Dobbiamo però considerare che il futuro delle città, il futuro dell'edificazione, il futuro dell'urbanistica sarà sempre di più condizionato dei nuovi sistemi costruttivi che sembra che aumentino quelli che sono i costi per una famiglia, ma nel medio termine fanno risparmiare le famiglie, fanno risparmiare la città e la collettività tutta. Quindi ritengo che già l'adozione di uno strumento di questo tipo, che renda vincolanti per alcuni tipi di costruzioni determinate norme legate al risparmio energetico, sia importantissimo. Sui poli per la produzione di energia sono state individuate due aree, a Bau Craboni, che sono coerenti con il piano energetico regionale varato dalla scorsa Giunta Regionale e che prevedeva e dava premialità per la costituzione di poli energetici. Il Piano prevede un bassissimo consumo del territorio e anche questo è un risultato importante”.
Angioi ha concluso invitando ad accelerare i tempi “perché con l’approvazione del PUC entreranno in vigore le norme di salvaguardia e la città per un po' di tempo sarà assoggettata a norme più rigide e restrittive”.

Fabio Porcu (Forza Paris) ha apprezzato il lavoro svolto, la condivisione delle scelte e della metodologia. “Il piano urbanistico, con le previsioni per i parcheggi e le politiche per la casa, inizia a dare risposte ai bisogni di questa comunità. Ed è importante l’indirizzo dato per la riqualificazione e per l'individuazione delle zone F e delle piste ciclabili”.

Ultimo intervento della mattinata, quello del Sindaco Angela Nonnis che ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto. “Avevamo definito il nostro programma elettorale un cantiere aperto. Aperto a cosa? Sicuramente al contributo di tutti i cittadini, delle associazioni, delle forze sociali, di ogni singolo Consigliere che portava le istanze della cittadinanza. Credo che il risultato di oggi sia un po' espressione di quelle che erano le nostre volontà”.
“Questo PUC, e questa è una cosa importante, è uno strumento dinamico che nasce con il contributo fondamentale dato da tutto il Consiglio, minoranza e maggioranza. Il tenore degli interventi fa capire che abbiamo un'idea condivisa e questa è una cosa importante. Con questo PUC vogliamo che la città riassuma quel ruolo che forse ha perduto un po' nel tempo. Forse con questo piano riuscirà ad acquisirlo, perché intendiamo Oristano una città capoluogo e una città territorio. Una città aperta all'area vasta, collegata all'area vasta non solo attraverso la mobilità”.
 

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