Università - Al via la Scuola di specializzazione di archeologia subacquea
Nasce in Sardegna la prima scuola di Specializzazione in Archeologia Subacquea italiana. Sarà un punto di riferimento internazionale per l’alta formazione nel campo della tutela, conservazione
Data:
24 gennaio 2011
Nasce in Sardegna la prima scuola di Specializzazione in Archeologia Subacquea italiana. Sarà un punto di riferimento internazionale per l’alta formazione nel campo della tutela, conservazione e valorizzazione dei beni archeologici sommersi. Si tratta del primo percorso specialistico post-lauream di questo tipo istituito all’interno dell’ordinamento universitario italiano e uno fra i pochi in Europa.
La Scuola, che promana dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, sarà ospitata nella sede decentrata di Oristano, all’interno della storica sede del Chiostro del Carmine e prevede un percorso teorico - pratico articolato in moduli, laboratori, seminari, ricerche sul campo.
La Scuola, che si avvarrà di importanti collaborazioni scientifiche nazionali ed estere, si caratterizza sin dal suo avvio come punto di riferimento internazionale per l’alta formazione nel campo della tutela, conservazione e valorizzazione dei beni archeologici
sommersi. Ad ulteriore riprova di questa inclinazione è l’alto profilo curricolare degli iscritti, provenienti per l’82% da fuori regione. Il 20% proviene dall’estero. Tutti sono in possesso di laurea specialistica o ad essa equipollenti.
Dal 24 al 28 gennaio si terrà il primo modulo d’insegnamento, dedicato al commercio e alla navigazione in età romana. A dichiarare ufficialmente aperto l’Anno Accademico 2010-11 della specializzazione in Archeologia Subacquea sono stati, in una conferenza stampa tenutasi presso la sala lauree del Chiostro, il Magnifico Rettore dell’Università di Sassari prof. Attilio Mastino ed il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, professor Aldo Maria Morace. Insieme a loro hanno preso la parola il Presidente del Consorzio Uno Gian Pietro Pili, il Presidente dell’VIII Commissione Cultura della Regione Sardegna on. Attilio Dedoni, il Direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari prof. Alberto Moravetti, il Direttore della Scuola di Specializzazione prof. Raimondo Zucca.
Il Rettore Mastino ha voluto ripercorrere le tappe della lunga e proficua collaborazione che lega da dieci anni l’Università di Sassari al Consorzio per la Promozione degli Studi Universitari di Oristano, ribadendo il valore strategico della sede oristanese, capace di proporre un’offerta formativa fortemente ancorata al territorio ma allo stesso tempo proiettata verso l’esterno. Una piccola realtà in grado però di confrontarsi con i percorsi formativi più originali e competitivi presenti nel panorama universitario italiano. In questa logica si inserisce la scelta di far nascere qui un ambito d’eccellenza quale quello offerto dalla Scuola di Specializzazione in Archeologia Subacquea: oltre che essere la naturale prosecuzione del percorso avviato nel 2004 con il primo curriculum triennale in archeosub, essa rappresenta il preciso segno di una scelta strategica dell’Ateneo Sassarese, in vista della costituzione del primo “Centro d’eccellenza e di Alta Formazione per l’ Archeologia Subacquea” italiano, iscritto nel programma attuativo regionale FAS 2007-13 con 4.750.000 euro e approvato dalla Regione Sardegna nell’agosto 2009.
Sono dunque importanti le prospettive di crescita di questo polo scientifico, che potrà in seguito arricchirsi-ha aggiunto Mastino- con ulteriori collegamenti ai settori dell’Archeologia Medioevale e Classica. In conclusione il Rettore ha annunciato un’importante novità: la concessione in uso gratuito e perpetuo da parte dell’Agenzia del Demanio all’Università della secentesca torre di S.Giovanni di Sinis, nei pressi di Tharros. Una sede prestigiosa che potrà divenire punto di riferimento degli studiosi ospitando mostre documentali e reperti rinvenuti durante le attività di scavo nella zona.
Anche il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Aldo Maria Morace si è mostrato estremamente soddisfatto per il varo della Scuola di Specializzazione, parlando di vero e proprio fiore all’occhiello per l’Ateneo Sassarese e per tutta la Regione “Grazie alle prestigiose collaborazioni internazionali di cui si vanta, la Scuola sarà fin dalla sua nascita un polo scientifico d’eccellenza. Qui verranno ad insegnare i massimi esponenti del settore”. Il Direttore della Scuola, Raimondo Zucca, ha tracciato un excursus dell’attività didattica che si andrà a delineare nei due anni di specializzazione: gli insegnamenti frontali si svolgeranno in aula presso il Chiostro del Carmine, mentre per quanto riguarda le attività di scavo, laboratorio, museale, gestione dei beni culturali, esse si svolgeranno in Italia e in paesi Esteri con i quali l’ Ateneo di Sassari ha in corso o attiverà degli Accordi specifici.
Sono previste sin d’ora attività di scavo nei contesti subacquei e dei paesaggi costieri di Tharros, Santa Giusta, Neapolis, Korakodes Portus. Per l’ Estero gli Accordi dell’Ateneo con l’ I.N.P. del Ministero della Cultura dellaTunisia riguardano le ricerche subacquee e dei paesaggi costieri di Neapolis (Nabeul) su fondali compresi fra i m 0, 60 e i m 5, 00.
Nell’ ambito della ricerca archeologica sono comprese attività di studio in musei e laboratori museali, con l’ analisi diretta di reperti archeologici e paleoecologici (paleobotanici, paleofaunistici, paleoantropologici).
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:32
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