Inaugurata al Teatro San Martino la mostra sulla storia della famiglia Spano, conti di San Martino
Foto, abiti antichi, cimeli e una bella bicicletta per raccontare la Oristano del 1800
Data:
12 luglio 2024
La storia della famiglia Spano, conti di San Martino, attraverso la proiezione di 310 antiche fotografie, abiti e preziosi cimeli che risalgono al 1800.
La racconta la mostra organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e dalla Fondazione Oristano, in collaborazione con l’Archivio storico comunale e l’Assessorato al Turismo, artigianato e commercio della Regione, che questa sera è stata inaugurata al Teatro San Martino di Oristano dal Sindaco Massimiliano Sanna, dall’Assessore alla Cultura Luca Faedda e dal Presidente della Fondazione Oristano Carlo Cuccu. La cerimonia inaugurale è stata accompagnata dagli interventi della giornalista Patrizia Mocci, di Domenico Nardozza, di Raffaele Cau e di Ilaria Urgu.
“Gli Spano, Conti di San Martino. Storia di una nobile famiglia attraverso i ritratti dell’800”, questo il titolo della mostra curata dall’archivista Ilaria Urgu, apre al 18 agosto, tutti i giorni dalle 17 alle 21. Il percorso espositivo, attraverso una raccolta di immagini, offre il racconto della Oristano Ottocentesca, delle sue trasformazioni e di una famiglia proveniente da Milis e presente in città dalla seconda metà del XVIII secolo che è stata protagonista della vita politica, sociale e culturale della città.
La mostra è il risultato del lavoro di analisi di un fondo fotografico di 310 immagini d'epoca. Gli abiti dell'epoca provenienti dalla collezione di Mara Passino e di Maria Luisa Marongiu e i documenti appartenenti alla famiglia Spano arricchiscono il percorso espositivo e narrativo. Fondamentale per la ricostruzione di questo pezzo di storia oristanese è stata la collaborazione di Paolo Manni, discendente della famiglia Spano. Il materiale è stato messo a disposizione dalla famiglia Manni, da Maria Luisa Marongiu e da Fabio e Andrea Salaris.
“Il materiale raccolto racconta un arco cronologico dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento con alcune immagini della contessa Maria Laura Sanna e si qualifica come un prezioso strumento di ricerca per la conoscenza della Oristano dell’Ottocento e della storia della sua nobiltà – ha detto Ilaria Urgu durante la presentazione -. La storia che raccontiamo è quella della famiglia Spano, del ramo di Paolo e Giuseppa Valentino, sposi ad Oristano nel 1823. Nonostante abbiano avuto numerosi figli, avranno un unico discendente: Eugenio Sanna che fu sindaco di Oristano. Il lavoro è stato curioso e stimolante non solo nella ricostruzione genealogica e dei rapporti familiari della nobile famiglia, ma anche interessante quando, mettendo insieme i piccoli tasselli per ricostruire la storia, sono emersi elementi che asseriscono che la famiglia inspirava i nuovi venti di libertà di democrazia che avrebbero poi portato ad un’Italia unita, libera e indipendente. Tra le carte infatti troviamo un ritratto di Giuseppe Mazzini morente, con la dedica al piccolo Isnardo da Sara Levi Nathan, finanziatrice e confidente dello stesso Mazzini e promulgatrice delle sue idee, o un altro ritratto con dedica della marchesa Paolina Ala Ponzoni fervente patriota. Sono presenti anche immagini di Cavour, Garibaldi, Francesco Nullo, Giovanni Nicotera e Isnardo Guarco in divisa da garibaldino. Il materiale racconta di una Oristano aperta alle nuove ideologie, partecipe ai sentimenti patriotici, alle imprese di Garibaldi e dei Mille. Una città viva che non rimaneva in silenzio. Anche le donne oristanesi, tra cui le Spano, parteciparono alla raccolta fondi per i soldati di Marsala e per le loro famiglie. Era una città in cui si affacciava l’ascensione sociale di una nuova elite: commercianti, impiegati, liberi professionisti, tecnici che giungevano a Oristano in cerca di un futuro dando vita alla classe borghese; ricordiamo Parpaglia che giunge da Bosa, i Loffredo da Alghero, i Mameli da Ghilarza e ricordiamo anche la presenza in città per alcuni anni di Cadolini. Città viva e piena di stimoli, dove gli Spano erano interpreti di questi cambiamenti, di trasformazioni di una società moderna”.
Ultimo aggiornamento
12/07/2024, 19:41
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