Cultura - Eleonora d'Arborea protagonista in Germania

Eleonora d’Arborea per un giorno è stata protagonista in Germania, a Heilbronn. Merito dell’iniziativa della Federazione del circolo dei sardi in Germania e del Centro sardo Gennargentu

Data:
21 novembre 2008

Eleonora d’Arborea per un giorno è stata protagonista in Germania, a Heilbronn.
Merito dell’iniziativa della Federazione del circolo dei sardi in Germania e del Centro sardo Gennargentu di Heilbronn che, con il patrocinio della Regione, hanno organizzato un convegno per conoscere la storia della Giudicessa degli Arborea, la sua vita e il patrimonio di civiltà lasciato in eredità alla comunità isolana.
Il convegno è stata l’occasione per riunire tanti rappresentanti della comunità sarda in Germania e farli ritrovare intorno a un forte simbolo identitario. Arrivavano da Stoccarda, Moers, Karlsruhe, Ausburg, Francoforte, Monchgladbach, Oberhausen e Norimberga, ma la loro origine è di Siligo, Fordongianus, Ortueri, Escalaplano, Gonnosfanadiga e di tanti altri paesi dell’isola.
Emigrati da decenni, alcuni dei quali aspettano con impazienza il momento della pensione per poter tornare nel loro paese d’origine, ma anche tanti giovani che in Germania stanno cercando di costruirsi un futuro senza smettere di coltivare l’amore per la loro terra.
A Heilbronn hanno trovato un ambiente ideale. La città, che sorge sulle rive del fiume Neckar, fa parte del distretto governativo di Stoccarda ed è sede amministrativa del circondario rurale di Heilbronn. Una città a forte densità industriale, con una forte presenza di immigrati che ospita gli stabilimenti della Knorr e dell’Audi e fino a poco tempo fa anche della FIAT dove tanti italiani hanno trovato occupazione.
La città fu semidistrutta durante la Seconda Guerra mondiale, ma è stata completamente ricostruita e per molti sardi ha rappresentato una nuova occasione. Ad Heilbronn hanno trovato una comunità con la quale hanno saputo integrarsi alla perfezione, un’amministrazione comunale sensibile che li ha aiutati a trovare una sede e ancora oggi li sostiene nell’attività culturale, favorendone continuamente l’integrazione.
40 anni fa, nel 1968, hanno fatto nascere il Centro Sardo Gennargentu, uno dei circoli sardi più attivi e numerosi della Germania. Lo stesso che nelle settimane dedicate al suo anniversario ha voluto organizzare una giornata di studi su Eleonora d’Arborea.
L’iniziativa nasce dai contatti avviati un anno fa dal Sindaco di Oristano Angela Nonnis con Maddalena Fadda, Vice Presidente della Federazione dei circoli sardi in Germania e vero motore del Circolo di Heilbronn di cui è il presidente onorario. Allora l’intera isola si era ribellata alla decisione di un giudice tedesco di ridurre la pena, per le sue origini sarde, a un cameriere condannato per violenza nei confronti di una donna.
Di quella polemica oggi rimane qualche eco lontano, ma è in seguito a quella sfortunata vicenda che è stato gettato il ponte che ha unito Oristano a Heilbronn.
Una delegazione oristanese è stata invitata nella città tedesca per offrire una testimonianza di cultura e di impegno politico e civile nel nome di Eleonora d’Arborea.Convegno su eleonora d'Arborea -germania 2008 - il Sindaco Nonnis e l'assessore alla cultura di Heilbronn Harry Mergel
C’erano il Sindaco Angela Nonnis, Pupa Tarantini (Presidente della Commissione comunale per le pari opportunità e appassionata studiosa della vita di Eleonora d’Arborea), il Consigliere regionale Attilio Dedoni che ha offerto nuovi spunti di riflessione sulle politiche a sostegno degli emigrati sardi e il Coro Maurizio Carta. E insieme a loro, nella sala conferenze del Centro Gennargentu, Maddalena Fadda, l’Assessore alla Cultura di Heilbronn Harry Mergel, Tommaso Conte del Centro generale dell’emigrazione, il Presidente della Federazione dei circoli sardi in Germania Gianni Manca, la delegata nazionale delle donne sarde in Germania Jolanda Cabuderra, la delegata giovanile Angela Manai e tanti sardi arrivati da tutti i land.

Il primo omaggio a Eleonora d’Arborea lo ha reso l’Assessore Mergel che ha parlato di una “regina simbolo di civiltà e di cultura giuridica”. Come Oristano anche Heilbronn ha una sua eroina, Kathren von Heilbronn, personaggio letterario reso famoso dal drammaturgo Heinrich Wilhelm von Kleist, per la quale nel 2010 si celebrerà il 200esimo anniversario. Nel corso del convegno non è sfuggito il parallelo tra Eleonora e Kathren e la possibilità di organizzare iniziative comuni nel loro nome.
“Eleonora d'Arborea è un simbolo della Sardegna nel mondo – ha osservato il Sindaco Angela Nonnis -. La Giudicessa, grande protagonista della storia dell'isola, una storia di autonomia e di civiltà, con ogni probabilità oggi è il personaggio che più di tutti può rappresentare la storia della Sardegna e quella di Oristano in particolare. A 600 anni dalla sua morte, e nel 100esimo anniversario della ricorrenza dell’8 marzo (festa della donna), l'opera della Giudicessa degli Arborea, è sempre più esempio di civiltà, in Italia e nel mondo”.

Il Sindaco Nonnis ha ricordato le tante iniziative intraprese per favorire la conoscenza di Eleonora d’arborea e della sua Carta de Logu “una delle più antiche, ma allo stesso tempo straordinariamente moderne, raccolte di leggi, che oggi è conosciuta in Italia, in Europa e nel mondo. Da Padova, a Roma, dalla Calabria alla Sicilia, all'Argentina, alla Francia, al Belgio, all'Australia e oggi in Germania. Eleonora non è stata solo una regina giusta che ha operato con equità per la sua gente o la valorosa condottiera che guidò le aspirazioni di autonomia e indipendenza del Giudicato d'Arborea contro gli aragonesi. heilbronn 2008 il coro maurizio carta nella chiesa di s peter e paul 4Eleonora è stata soprattutto simbolo di civiltà e di emancipazione. Una regina tra le regine. Magari non famosa come altre regine, rese note dalla grandezza della storia delle loro nazioni, ma assolutamente al loro pari per l'insegnamento lasciato in eredità. In un periodo in cui sempre più si prende coscienza dell'importanza delle pari opportunità, dei diritti per troppo tempo negati alle donne, la lezione di diritto e di civiltà della Carta de Logu assume un significato ancora più grande. Come dimenticare le norme emanate da Eleonora per punire lo stupro o quelle a difesa dei diritti delle donne sul matrimonio e sul doppio cognome, sulla difesa della famiglia, ma anche sull’abolizione della servitù. La Carta de Logu è stata per secoli, fino al 1800, uno strumento di giustizia di eccezionale importanza. Molte di quelle norme ancora oggi sono attuali e rappresentano un simbolo di civiltà di cui tutti i sardi possono andare fieri, noi nella nostra terra, ma ancora di più i tanti nostri conterranei che per tanti motivi hanno dovuto lasciare l’isola che amano”.

A Heilbronn era presente anche il Coro Maurizio Carta che ha accompagnato il convegno e la messa nella chiesa cattolica di Sant Peter e Paul dove poi ha offerto un concerto cantando i migliori brani del suo ricco repertorio da Non Potho riposare a Nanneddu meu, da Anninora all’AveMaria catalana.

“Il coro Maurizio Carta trae le sue origini più profonde nella cultura musicale oristanese che risale proprio al fiorente periodo giudicale ancora oggi non adeguatamente conosciuto e riconosciuto proprio per la sua assenza dai programmi scolastici” ha detto il Sindaco Nonnis secondo cui “occorrerebbe uno sforzo maggiore da parte delle istituzioni e delle autorità scolastiche per favorire la diffusione della storia giudicale tra i giovani, che più di tutti sanno coniugare, interpretare e diffondere le varie culture permettendo l’unione delle identità locali a quelle europee e globali”.germania 2008 pupa tarantini consegna un ricordo ai circoli dei sardi

A Pupa Tarantini, che ha portato il saluto dell’Assessore regionale al Lavoro Romina Congera, è toccato il compito di far conoscere la vita di Eleonora d’Arborea attraverso una rievocazione delle sue gesta nel quadro della Sardegna medievale della fine 1300.

Quella della professoressa Tarantini è stata una dettagliata ricostruzione delle azioni che ispirarono la Giudicessa arborense nella lotta di autonomia dalla corona aragonese, ma soprattutto che la guidarono nella promulgazione della Carta de Logu.
Un intervento molto apprezzato che ha stimolato la curiosità del pubblico presente che ha intavolato un dibattito sulla straordinaria attualità del pensiero di Eleonora d’Arborea, sulle norme a difesa delle donne e dalla famiglia, sui principi di uguaglianza sanciti dalla Carta.

Ci si è soffermati sulla figura di Eleonora nella sua dimensione pubblica di regina e in quella privata di donna, madre, moglie e sorella.

“Un grande capo di stato che usò il potere per migliorare le condizioni di vita del suo popolo – ha detto Pupa Tarantini -. È straordinario, peraltro, che 6 secoli fa il popolo fosse animato da un forte sentimento di cittadinanza partecipata e condivisa che ancora oggi non sempre si riesce a maturare. Merito anche di Eleonora il cui operato deve lasciare la sfera del mito per entrare a pieno titolo in quella della storia d’Italia e d’Europa”.

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:32