Consiglio comunale - Il Sindaco ha presentato le dimissioni in aula

Il Sindaco di Oristano Angela Nonnis questa mattina ha presentato le dimissioni davanti al Consiglio comunale e da oggi partono i 20 giorni al termine dei quali l’assemblea civica sarà sciolta

Data:
11 agosto 2011

Il Sindaco di Oristano Angela Nonnis questa mattina ha presentato le dimissioni davanti al Consiglio comunale e da oggi partono i 20 giorni al termine dei quali l’assemblea civica sarà sciolta e la Regione nominerà un Commissario straordinario. A lui spetterà il compito di guidare il Comune sino alle prossime elezioni amministrative della primavera 2012.

“Vorrei annunciare le dimissioni – ha detto il Sindaco Nonnis nell’aula degli Evangelisti in apertura dell'ultima seduta dell'assemblea di questo mandato amministrativo -. La situazione politica, lo stato dei rapporti all'interno della coalizione che 4 anni fa mi ha sostenuto, l'impossibilità di portare a termine il mandato amministrativo mi inducono a rassegnare le dimissioni da Sindaco di Oristano. Con rammarico, ma con la consapevolezza dell'impossibilità di chiudere la legislatura secondo i miei auspici devo compiere questo passo. E' una decisione dolorosa, ma a questo punto inevitabile. In questi 4 anni l'Amministrazione Comunale ha raggiunto risultati le dimissioni del sindaco nonnisimportanti, ma questo non ha consentito alle forze politiche di trovare al loro interno e tra loro gli elementi di riflessione e di coesione necessari per continuare a amministrare nell'interesse supremo della città e degli Oristanesi. Questo mi rammarica ancora di più perché il momento di crisi che vive l'intero paese e la comunità locale in misura ancora più forte imporrebbero ben altra dedizione da parte di tutti. Non posso evitare di sottolineare gli effetti prodotti dalle decisioni di un consistente numero di consiglieri appartenenti alla principale forza di maggioranza, il PDL, che ha condiviso e utilizzato come arma di pressione una mozione di sfiducia nei miei confronti, ultimo atto di un rapporto ormai logoro. La fiducia è un elemento imprescindibile all'interno di una coalizione politica, il punto di partenza per la costruzione di un percorso comunale e conseguentemente la base in assenza della quale risulta impossibile portare avanti qualsiasi iniziativa. Nonostante la crisi economica e le difficoltà politiche lascio la città in condizioni migliori di quelle nelle quali l'ho trovata e lo posso certificare, si potrà certificare anche tra qualche mese ancora di più. Oristano dopo 40 anni ha un piano urbanistico, strumento cardine per qualsiasi percorso di crescita, indispensabile per ridare fiato all'economia locale e la speranza alle imprese, alle famiglie, ai giovani, a tutte quelle persone che hanno lavorato una vita per assicurare un futuro ai loro figli.
Il PUC è il fiore all'occhiello di questa Amministrazione, ma non è l'unico risultato conseguito. Penso ai numerosi cantieri avviati, alle opere pubbliche, alle attività culturali, a ciò che è stato fatto dall'Assessorato alle Attività produttive, all'attenzione assicurata ai più bisognosi attraverso i servizi sociali, ai risultati raggiunti nel settore dell'ambiente che sono stati riconosciuti a livello nazionale.
Difendo con forza e con orgoglio questi risultati pur evidenziando le difficoltà incontrate nella loro realizzazione, anche a causa della progressiva riduzione delle risorse finanziarie a disposizione dell'Ente che ha condizionato il perseguimento di altri obiettivi che ci eravamo prefissati e che avevamo messo in cantiere. Concludo questa esperienza con rammarico, ma senza risentimento nei confronti di nessuno. Rispetto le posizioni politiche pur non condividendole e anzi ritengo che con un impegno superiore e con una visione meno personalistica e più consapevole dei reali bisogni della città si sarebbero potuti raggiungere altri obiettivi.
Rivolgo un ringraziamento a tutte le persone che nei rispettivi ruoli mi sono state vicine a partire dalle forze politiche, istituzionali, dirigenziali, tutto il personale dipendente e vorrei elogiarlo per le difficoltà che hanno riscontrato nei momenti di grossa crisi politica, perché la crisi politica si riflette anche dal punto di vista amministrativo. E vorrei soprattutto ringraziare i cittadini che comunque mi hanno sempre sostenuto in questi 4 anni e che hanno anche saputo perdonare le inefficienze che non siamo riusciti a concludere nei tempi che ci eravamo prefissati”.

“Spero che le forze politiche che sono in campo, tutte, trovino un momento di riflessione e di intesa per riuscire a trovare accordi utili per garantire un futuro diverso per Oristano, meno legato ai sentimentalismi di tipo personale e che si possa veramente superare questo scoglio legato sempre e esclusivamente a atteggiamenti che sono o di partito o di persone” ha continuato il Sindaco dimissionario che sulla nomina ad Assessore regionale ai Lavori pubblici ha aggiunto: “Ho avuto la fiducia del mio partito, i Riformatori Sardi, di tutto il gruppo consiliare e così anche di tutto il direttivo. Con lo stesso spirito di abnegazione, con la stessa onestà, con la stessa voglia di lavorare, con la stessa caparbietà, con la stessa motivazione della politica intesa come spirito di servizio lavorerò in Consiglio Regionale. Da parte mia ci sarà tutto l'impegno per poter lavorare nell'interesse dei sardi e nell'interesse della nostra provincia”.

Numerosi gli interventi che hanno seguito quello del Sindaco dimissionario.
Il primo è stato quello di Efisio Sanna (PD).
“Il ragionamento del Sindaco è stato quanto meno bizzarro dal punto di vista politico. Con quest'ultimo atto, a parte il risvolto teatrale della probabile nomina ad Assessore Regionale, mettete fine a una legislatura priva di qualsiasi slancio, improduttiva per la città e offensiva per la politica. L'analfabetismo politico, il navigare a vista e la piccola bottega sono le vere caratteristiche e la vera dote che questa maggioranza e questo Sindaco lasciano alla città. Una maggioranza poco produttiva, poco creativa, che ha mostrato fin da subito tutte le sue lacune, tutta la sua inadeguatezza”.
Sanna ha citato i casi delle antenne di via Liguria e via Aristana: “Era forse un modo di confrontarsi con la città? No, avete assunto decisioni nelle segrete stanze, senza alcun confronto, senza alcuna apertura, scaricando tutte le responsabilità sui dirigenti. Stessa cosa con Abbanoa e poi con il PUC approvato con un Sindaco dimissionario. Un piano per il quale, e non se ne capiscono ancora oggi le ragioni, avete complicato un percorso che era destinato ad essere regolare e tutto in discesa”.
“Siamo di fronte a un totale e tombale fallimento. Il fallimento di un Sindaco mostratosi politicamente incapace e inadeguato. Il fallimento di un quadro politico di Centrodestra sprovvisto dei fondamentali della politica e privo di contenuti” ha detto Sanna che ha concluso con un invito al commissario che sarà nominato dalla Regione: “Noi continueremo a seguire i fatti del nostro Comune, controlleremo e vigileremo sull'operato del commissario. Non gradiremmo assolutamente commissari che prima di andare via facciano dichiarazioni di approvazione di piani urbanistici. Non lo gradirebbe la società. Quindi continueremo a operare un'azione di vigilanza e di controllo a tutela dei cittadini oristanesi.Come non accetteremmo decisioni, qualunque esse sia, di qualunque commissario, che vadano contro gli interessi dei cittadini o decisioni prese nelle stanze politiche della pseudo politica oristanese”.

Mauro Solinas (Fortza Paris)
“Questa legislatura finisce con un atto di vergogna, tanto eclatante che anche chi è rimasto addormentato per 4 anni se ne deve accorgere. Mai la città ha consumato un atto di vergogna come questo: un Sindaco che si dimette dopo palesi vicissitudini, lotte, atti di vergogna con la propria maggioranza per andare a fare l'Assessore Regionale. Un tradimento consumato per andare in Regione e un tradimento anche del Presidente Cappellacci a cui non interessa niente di questa città”.

Antonio Scanu
“Il logoramento della maggioranza è iniziato con la vicenda di Abbanoa, con la minaccia di dimissioni da parte del Sindaco. Subito dopo c’è stato il caso delle antenne che ha favorito la nascita di un movimento di cittadini, come non se ne vedevanbo da decenni, contrari alla decisione dell'Amministrazione e soprattutto del Sindaco. E che dire del cambio delle deleghe, mi sembra che ce ne siano state 20, o delle incompiute? L’unica cosa positiva è stata il PUC, votato dai Consiglieri e portato avanti nei 20 giorni delle precedenti dimissioni del Sindaco”.

Alberto Putzu (Fortza Paris)
“Con queste dimissioni vanno per aria tante iniziative avviate che non potranno essere concluse. Questo perché? Perché in quattro e quattro otto il Sindaco decide di andare a fare l'Assessore in Regione. Una cosa del genere non l'avevo mai vista. Ho visto parlamentari lasciare i piani alti, la Camera per andare a fare i governatori di Regione, ho visto deputati dedicarsi alla loro città come Fassino a Torino, ma non ho mai visto un Sindaco che tradisce il patto con gli elettori per andare a fare l'Assessore in Regione. Questo secondo me non è amore per la città”.
“Il Sindaco si doveva dimettere a Dicembre dello scorso anno per dare la possibilità a questa città di andare a nuove elezioni lo scorso maggio. Invece lo fa adesso che ha un incarico importante con la città che dovrà aspettare ben nove mesi prima di poter riavere un'Amministrazione che le ridia slancio”.
“In questi giorni – ha concluso - siamo fortunati a vedere la statua Eleonora coperta, se no per la prima volta avremmo visto Eleonora arrossire dalla vergogna”.

Gianni Sanna (PD)
“Se mi fossi trovato nella stessa condizione dell’Assessore all’Urbanistica mi sarei dimesso. Al posto del Sindaco, davanti a un gruppo che mi annunciava espressamente la sua sfiducia con la predisposizione di un'apposita mozione, mi sarei dimesso. Il Sindaco però ha fatto una cosa diversa: ha mollato baracca e burattini senza esitare, non appena ha sentito il fischio del treno regionale per Cagliari. Ha messo il piede sul predellino, è salita in carrozza e già guarda dal finestrino le macerie di una città che non ha saputo e non ha voluto governare. Pensa di essersi messa in salvo credendo di poter fare a Cagliari quello che non è riuscita a fare in 4 anni a Oristano".
Secondo Sanna è finito il tempo dell’improvvisazione in politica: “Nelle funzioni istituzionali apicali - e il Sindaco sicuramente lo è - non si può improvvisare più. I sindaci non possono essere estratti dal cilindro di qualcuno e buttati lì a imparare per tre anni. Oristano non può pagare ancora questo prezzo, siamo l'unica città della Sardegna, e parlo dei centri grossi, dove mai un Sindaco è stato rieletto una seconda volta ed è la seconda volta da quando il Sindaco viene eletto direttamente dai cittadini che il mandato si scioglie anticipatamente. Ci sarà pure una ragione perché questo accade solo da noi e non accade altrove. Abbiamo bisogno di persone, questo ci insegna quest'esperienza, che sappiano intrecciare il filo della politica con quello dell'Amministrazione.
L'altro protagonista che ha reso inutile questo mandato è il PDL che a Oristano sfiducia il Sindaco Nonnis, almeno informalmente visto che non ci riusciva nelle forme, senza che nessun Assessore si dimetta, e a Cagliari la accoglie braccia aperte promuovendola nella Giunta Regionale. Protagonista il grande Cappellacci, vicinissimo all'eclettico Cherchi, referente degli sfiduciati della Nonnis. Un mistero assai più complesso, per chi pratica la messa domenicale, di quello della fede che viene ricordato nel messale”.
“Il PDL ha una responsabilità pesante, pesantissima per quanto è capitato in questi 4 anni, con una devastante guerra interna agli uomini di Cherchi e a quelli di Diana”

Franco Serra (UDC)
“Sindaco, lei in questi anni ha iniziato male. Di politica evidentemente non ne ha mai masticato, non ne ha mai praticato e questi sono i risultati. Ha commesso troppi errori iniziando dal valzer delle deleghe agli assessori. Le sono mancate tre cose: l'umiltà, la capacità di mediazione e la forza di sopportazione. L'opposizione ha fatto più che il suo dovere, ha garantito la maggioranza e più volte ha votato a favore di determinati argomenti”.
“Il Sindaco si vanta del PUC, ma il PUC non l'ha fatto il Sindaco - ha detto Serra che sulla nomina ad Assessore regionale ha aggiunto - Come fa il Presidente Cappellacci, quando la sua maggioranza sta sconfessando il Sindaco, a nominarlo Assessore? Signor Sindaco non me ne voglia sinceramente, lei è una bravissima dottoressa ho sentito che segue diverse cose, ma la politica non è il suo mestiere”.

Peppino Marras (indipendente)
“Prima di accettare la nomina ad assessore regionale il Sindaco forse avrebbe fatto meglio a pazientare un po’. E anche quella del Presidente Cappellacci è stata una scelta sicuramente poco rispettosa della città. Di fronte a una crisi aperta fa un'avance e finisce di rompere quel fragile equilibrio che già si stava perdendo e nomina un medico ai lavori pubblici”.
Sui risultati ottenuti nei quattro anni di amministrazione Nonnis, ha aggiunto:“Salvo solo il piano urbanistico, un provvedimento amministrativo che questo Consiglio ha preso quasi contro di lei signor Sindaco. Il Consiglio senza di lei ha lavorato bene, come mai aveva lavorato e il risultato è arrivato. Poi, insieme all'Assessore Ledda, ha avuto la capacità di rovinare quel poco di buono che si era riuscito a fare con il PUC e oggi ne stiamo vedendo i risultati”.
“Il Centrodestra negli ultimi 15 anni circa ha vinto le elezioni tre volte di seguito e due volte su tre ha interrotto anticipatamente il mandato. Mi colpisce e preoccupa il fallimento politico complessivo del Centrodestra, che per tre mandati di seguito ha avuto la possibilità di governare la città e l'ha fatto in modo pessimo sotto il profilo amministrativo e politico e, nonostante tutto, continua ad avere la fiducia della gente”.

Mario Marazzi (PDL)
“Mi ritrovo tra le mani una lettera di dimissioni del Sindaco dove leggo un attacco diretto al gruppo che maggiormente l'ha sostenuta e questo fa male. Un gruppo hanno ricordato al Sindaco che un gruppo politico che ha dato stabilità alla maggioranza, che non ha mai prevaricato le decisioni, ma che ha necessità di far sentire la sua voce”.
“Questa Amministrazione – ha aggiunto - cade come tante altre sul Piano urbanistico comunale e non su altre cose. Se avessimo voluto interrompere il rapporto con il Sindaco Nonnis, non più tardi di pochi mesi fa non avremmo approvato il bilancio. Quando nel novembre dell'anno scorso è avvenuta la pubblicazione sul B.U.R.A.S. del piano urbanistico è avvenuto qualcosa che ha incrinato il rapporto. Abbiamo continuato a sostenere il Sindaco, però abbiamo cominciato a far capire al Sindaco che forse bisognava prendere un percorso diverso. Sono nate delle incomprensioni e siamo arrivati oggi alla resa dei conti. Quello che oggi si consuma purtroppo è un atto di rottura anche se noi avevamo tutta l'intenzione di portare a termine il PUC e la legislatura con il Sindaco Nonnis. Qualcun altro dovrà spiegare per quale motivo non è stato fatto”.

Angelo Angioi (PDL)
“Questa seduta di Consiglio poteva essere evitata perché il Testo unico degli enti locali consentiva al Sindaco di inviare una lettera ai Consiglieri comunicando le dimissioni. In questo si sarebbe fatto risparmiare qualche soldo all'Amministrazione. E poteva essere evitata anche la revoca degli assessori azzoppando la città per 20 giorni”.
“Tra il nostro gruppo e il Sindaco ci sono stati diversi problemi: Abbanoa, il PUC con l'accelerazione improvvisa dell’aprile dell’anno scorso che portò il Sindaco a presentare le dimissioni e il Consiglio Comunale a completare l'esame delle osservazioni”.
“Questa è una pagina veramente nera della storia di Oristano – ha concluso -. Nessuna difesa della Giunta, nessuna difesa del gruppo più consistente che l'ha sempre sostenuta. Ha ragione il Consigliere Marazzi quando dice che probabilmente il problema è il PUC”.

Giuseppe Sanna
“Cari colleghi più volte abbiamo perso di vista il ruolo fondamentale del Consigliere Comunale. Molti di noi non avevano e non hanno contezza della pienezza e della determinazione e l'importanza del ruolo istituzionale del Consigliere Comunale. Allora mi pongo una domanda, una riflessione a voce alta che vale ovviamente anche per me: siamo stati tutti in grado, cari colleghi, di fare delle proposte e essere in grado di programmare per questa città? Scaricare sull'esecutivo è molto semplice, è molto facile sparare sull’Assessore di turno, ma quanto abbiamo fatto noi Consiglieri affinché l'esecutivo, cioè l'esecutore, colui il quale era seduto dall'altra parte della sedia, facesse le nostre volontà?”

Giampaolo Atzori (indipendente)
“I cittadini, dopo questa breve parentesi sapranno a chi dare il mandato, quali persone scegliere, quelle animate da passione per la città. Io mi sono reso conto che non bastano i programmi, servono comportamenti, educazione mentale, rivoluzione mentale. Alla base di tutto ci vuole una vera rivoluzione di mentalità che è quella che servirà per la nuova Oristano per riuscire a capire e interpretare le incomprensioni e gli atteggiamenti sedentari. L'esperienza di questi anni ha dimostrato a tutti noi che certi progetti e programmi, pur essendo stati ampiamente condivisi, hanno poi fallito in qualche passaggio, perché la lacerazione creatasi per le scelte difficili hanno dato vita a situazioni di malessere che hanno portato, amplificandole, le contraddizioni e le conflittualità interiori già presenti in ognuno di noi. La città però non può più permettersi di aspettare”.

Giuliano Uras (UDC)
“Il mio partito 4 anni fa, al tavolo delle trattative, ritenne che non fosse tempo per dare la guida della città a una persona cordialissima, intelligente, determinata, ma assolutamente digiuna della carriera amministrativa e della politica come Angela Nonnis. In quella occasione la coalizione si spaccò e alcuni partiti puntarono su Mauro Solinas che invece vantava una forte esperienza amministrativa. La città ha pensato diversamente ritenendo che a fare il Sindaco dovesse essere una persona nuova assolutamente fuori dal mondo della politica, fatto che darebbe garanzia di rinnovamento, di aria nuova, di aria fresca. Poi si scopre e si vede nella realtà che è esattamente il contrario. Serve competenza in questo come in altri settori. Per questo, e mi dispiace dirlo, io non sono né deluso né sorpreso. Io non ho creduto che Angela Nonnis avesse doti eccezionali, ma che avessi delle doti normali come molti qua dentro”.
“In questi anni è mancato l'ABC della capacità di fare politica – ha proseguito -. Un Sindaco deve pensare per prima cosa che è diventato un servitore della città e la città è una struttura complessa che richiede competenza ed ecco perché non bisogna improvvisarsi. Non sono più tempi dell'improvvisazione”.

Alberto Paratore (FLI)
“Prendo atto delle dimissioni del nostro Sindaco e contrariamente a quello che ho sentito in aula, credo che fondamentalmente molti Consiglieri ritengano che il Sindaco abbia fatto bene ad accettare l'incarico di Assessore Regionale. Dico questo perché non c'erano più le condizioni per andare avanti in Consiglio. Non avremo neanche portato a termine una seduta di Consiglio in queste condizioni. Quindi è inutile dire: ha sbagliato, è una vergogna. Certo questo è un fallimento. E l’inizio della fine è stato quando ci siamo avviato verso l’approvazione del PUC, il giorno in cui ha gettato un po' di fango sui colleghi del Consiglio e in modo particolare sulla maggioranza che la sostiene. E non posso dimenticare che in commissione abbiamo discusso le osservazioni come se fossero le comiche, alla Ridolini”.

Vincenza Mattu (Oristano Città nuova)
“Questo travagliato percorso politico è iniziato con le migliori intenzioni, ma sicuramente ostacolato dalle peggiori intenzioni di certa politica locale. Del resto le contraddizioni sono clamorose. Le diverse forze politiche sociali ed economiche riconoscono che la realizzazione del PUC dopo decenni di immobilismo è stato un fatto fondamentale per lo sviluppo della nostra città. Come pure riconoscono in generale che questa Amministrazione, nonostante le oggettive difficoltà, abbia comunque lavorato bene. Peccato però che tra i fan si annidino i più feroci interdittori di qualunque azione abbia portato avanti il Sindaco Nonnis. A onor del vero questo scontro politico più che tra schieramenti politicamente delineati si è consumato tra chi porta avanti un nuovo modo di intendere la politica contro una vecchia politica regno dell'immobilismo, della mancanza di prospettive e progettualità, regno di fiumi di parole vuote, anche se dette bene, comunque regno del nulla assoluto. Un vecchia politica che purtroppo per decenni ha esaltato la propria individualità sacrificando l'interesse generale. Una politica che negli anni ha tenuto ingessato il proprio territorio. Insomma una politica che non è stata capace di creare per i cittadini un'alternativa al posto fisso... C'era da aspettarla la reazione delle forze più retrive e conservatrici della politica locale. La reazione c'è stata e la Giunta Nonnis è andata a casa. Tuttavia l'eredità lasciata dal Sindaco Nonnis costituisce a mio avviso un punto di partenza fondamentale per il futuro sviluppo della città. Un'eredità ottenuta anche grazie alla determinazione ideale del coraggioso Assessore Ledda. Perciò oggi a questi protagonisti c'è solo da dire grazie. Da qui si riparte. Riparte il confronto tra il vecchio e il nuovo, tra innovazione e conservazione. Riparte Oristano, stavolta non dal nulla, ma da qualcosa di concreto e importante. Certo sarà difficile, ma credo che le forze nuove e produttive della città si dovranno battere per spazzare via definitivamente tutti i potentati della vecchia politica e rendere finalmente concreto un progetto di sviluppo ancora tutto da realizzare”.

Alberto Cauli (AN)
“Oggi scaricarsi le responsabilità serve a poco. Se abbiamo fallito abbiamo fallito tutti, c'è chi ha più responsabilità, chi ne ha meno. Per quanto mi riguarda credo di non aver nessun problema a dire che il mia coerenza dal primo giorno che sono stato eletto nelle liste del partito di Alleanza Nazionale, mi piace ribadire anche se molti dicono non esiste più ma io non devo a nessuno altro tipo di schieramento, perché sono stato eletto con i voti di alleanza nazionale e con i voti di Alberto Cauli. Ognuno di noi sicuramente ora si farà un esame di coscienza, io me lo sono fatto in questi giorni e probabilmente continuerò a farmelo”.
“Questo Consiglio ha cambiato geografia politica dopo neanche un anno – ha detto -. I gruppi sono cambiati continuamente ma non è possibile che ha più numeri può fare la voce più grossa né è detto che abbia più competenze”.

Stefano Contini (PDL)
“Sono troppe le contraddizioni che sino alla fine hanno contraddistinto Angela Nonnis. L'ex Sindaco dice che non ha potuto lavorare per colpa nostra però poi dice, testuali parole: in questi quattro anni l'Amministrazione Comunale ha raggiunto risultati importanti, nonostante la crisi economica e le difficoltà politiche lascio la città in condizioni migliori di quelle nei quale l'ho trovata. Penso ai numerosi cantieri avviati... riconosciuti livello nazionale. Difendo con forza e con orgoglio questi risultati.
“Io il mio ex gruppo di Alleanza Nazionale eravamo contrari alla candidatura di Angela Nonnis fin dall'inizio, da quando aveva iniziato a circolare il suo nome. L'avevamo detto pubblicamente e non ci eravamo sbagliati”.
E rivolgendosi dirattamente al Sindaco dimissionario“Stavi distruggendo tutto quello che di buono era stato fatto dai nostri Assessori e dal Consiglio, non si può certamente non dire tutta la verità sulle vicende di questi giorni e su qualche altro responsabile. A qualche unto forse è sfuggito e comunque vale la pena ricordare che il piano urbanistico, se dovesse veramente essere efficace appartiene a tutti i Consiglieri, non di certo al Sindaco, l'unica persona che non ha nessun merito. L’ex Sindaco si rende conto che dall'inizio della legislatura ha cambiato mi pare 8 Assessori, ha minacciato e si è dimessa non so più quante volte. Sei la negazione della buona amministrazione e sei incoerente perfino con te stessa”.

Marino Marchi (PD)
“Sono rimasto molto impressionato nel leggere le affermazioni di Gianni Letta che ha affermato che tutto precipita. Questo lo ha affermato la persona che insieme a Tremonti ha governato il paese in questi anni garantendo a Berlusconi solo visibilità, impunità e arricchimento, malgovernando il paese. Tutto precipita, precipita nel mondo, in Europa, in Italia, in Sardegna, precipita a livello economico e istituzionale. Il nostro piccolo crollo, cataclisma di Oristano è quasi insignificante rispetto a questo quadro in cui tutto precipita. Noi più che precipitare scivoliamo verso il basso, continuando in una china che è iniziata molti anni fa. In questo quadro non è importante per me stabilire quali sono i veri motivi che hanno portato il Sindaco alle dimissioni. Se ha ragione il Sindaco quando dice che si è dimessa perché il quadro politico non gli consentiva più di governare efficacemente o ha ragione chi sostiene che lo ha fatto per la nomina ad Assessore regionale. Non mi preoccupa neanche in questo momento stabilire se il PUC è efficace o meno. Però vorrei dire che non è più il tempo della politica di un tempo, quella di 25 o 30 anni fa. È tempo di una politica che colleghi competenza e partecipazione, capacità di prendere le decisioni e responsabilità. La verità è che qui c'è stato un fallimento di un'Amministrazione e quindi dobbiamo essere tanto responsabili da chiedere una discontinuità. Non è possibile pensare di costruire il nuovo, dare un orizzonte, dare una prospettiva, reagire alla china in discesa di questa città, con le persone, con le forze che sono responsabili dell'attuale situazioni che hanno portato a questo sfascio, a questo fallimento”.

Giuseppe Puddu (PDL)
“Al Sindaco Nonnis vorrei fare gli auguri per il nuovo incarico, ma anche ricordare il disastro che ha combinato nella Oristano Servizi, gli atti di transazione che l'Amministrazione ha sottoscritto con la società Devizia, la vicenda delle antenne, le varie vicende sulle sue dimissioni, quando lei e il suo amico, l'ululatore della Marmilla, avete costretto e preteso da parte della maggioranza la sottoscrizione della nota e discussa lettera di sostegno. Le ricordo signor Sindaco che nonostante l'invio dei suoi bravi, il sottoscritto e il collega Paratore non si sono fatti intimorire. Signor Sindaco, ho sempre parlato pubblicamente, ma oggi ritengo che la risposta da dare a un ex Sindaco sordo e cieco, sia l'assoluto silenzio, sia l'assoluta indifferenza alle sue provocazioni. Presidente, chiedo un minuto di silenzio assoluto del mio tempo”.

Mimmo Serusi (SDI)
“Non sono né sorpreso né deluso né amareggiato come qualcuno ha introdotto il suo intervento. Il sentimento dominante oggi credo che debba essere la tristezza per un epilogo che era già stato scritto. La fine anticipata della legislatura che oltre alla palese dimostrazione di un fallimento è un'ulteriore mortificazione della città, una mortificazione che la città non meritava”.

Antonio Franceschi (PDL)
“Signor Sindaco una persona normale oggi si sarebbe sotterrata nel sentire quello che hanno detto i Consiglieri, tutte verità. Lei se n'è sempre fregata dei Consiglieri, sempre. La dimostrazione è questa lettera di dimissioni, ridicola, piena di bugie e di false verità. Oggi lei è qui da sola, del suo partito non c'è nessuno. Parla di PUC, ma lei è l'unica che non si deve prendere merito del PUC. Parla di una mozione di sfiducia che ancora non ho visto, spero che me la faccia vedere prima o poi, un'altra bugia. Lei doveva avere il coraggio oggi di scrivere una brevissima lettera dove diceva: io Angela Nonnis, Sindaco di Oristano me ne frego della città, me ne vado per accettare la poltrona di Assessore Regionale perché mi conviene di più. Questa è l'unica verità e me ne frego della città. E siccome questo è il suo comportamento io me ne frego di lei”.

Il Presidente del Consiglio Mario Musinu ha chiuso la seduta ricordando che da oggi decorrono i 20 giorni previsti dal testo unico del decreto legislativo 267/00 all'Art. 53 per la certificazione dell'interruzione di questa consiliatura a seguito delle dimissioni del Sindaco Nonnis.
 

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:33