Al Museo Diocesano Arborense la mostra “Di terra e di vento”, personale di Wanda Nazzari
La mostra è visitabile il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, fino al 29 agosto 2021
Data:
27 giugno 2021
Inaugurata al Museo Diocesano Arborense la mostra “Di terra e di vento”, personale dell’artista Wanda Nazzari, curata da Alessandra Menesini, con testi di Mariolina Cosseddu, Alessandra Menesini e Anna Rita Punzo.
La mostra raccoglie negli ambienti del museo, come in un approdo naturale e pensato da tempo, le opere-nido dell’artista. Oggetti scultorei preziosi nelle forme variate negli anni e intrisi di valori radicati nella poetica dell’artista, che della ricerca della spiritualità ha fatto percorso costante e intimamente sofferto.
I primi Nidi di Wanda Nazzari. Affiorano già dalle stesure dei lavori più datati, questi piccoli nuclei, questi punti di snodo, questi battiti del cuore. E pian piano sono venuti allo scoperto, diventando protagonisti assoluti della mostra “Di rame e di vento”. C’è la loro storia, nelle sale del Museo Diocesano Arborense, il loro cammino e la loro tenacia.
Nella lettera apostolica Admirabile signum il pontefice si sofferma sul simbolo della mangiatoia (dal latino praesepium o praesepe), la greppia primo giaciglio di colui che si sarebbe rivelato il pane disceso dal cielo (Gv 6,41), “...la notte circonda la nostra vita, Dio non ci lascia soli ma si fa presente (...), la sua vicinanza porta luce dove c’è il buio e rischiara quanti attraversano le tenebre della sofferenza”. Da queste riflessioni trae origine la volontà di dedicare la mostra al tema del nido, praesepium in cui la madre nutre la propria prole, sinonimo di grembo materno, di culla, di calore e affetti familiari, metafora di luogo protetto e difeso in cui nascere, crescere e trovare rifugio, essenza coerente e presenza mutevole della raffinata produzione artistica di Wanda Nazzari.
Tra superfici di tessuto di lana, di rame, di carte porose, il nido, attraversato da un’energia di vento che strama le superfici, si declina sempre come una architettura vulnerabile, bisognosa di riparo o scandita in scenari dolorosamente decomposti dove si rapprendono scritture indecifrabili e grumi di fili ritorti
Con questa mostra il Museo Diocesano Arborense si fa nido, dimora accogliente, admirabile signum di speranza, rinascita e ripartenza dopo la tempesta.
La mostra sarà visitabile il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, fino al 29 agosto 2021.
WANDA NAZZARI
Artista progettuale nata a Cagliari nel 1935. Pittrice, scultrice, performer, regista. Studi umanistici. Negli anni Cinquanta, i suoi interessi si rivolgono al mondo del teatro e della pittura, che sperimenta con grande passione.
Dopo un’interruzione, negli anni Settanta riprende la pratica della pittura dedicandosi, al contempo, a definire e approfondire i termini della sua indagine estetica.
Dagli anni Ottanta, il monocromo bianco e il colore viola sono note distintive del suo lavoro artistico, che assume una valenza introspettiva con la metafora del Nido. Dal 1990, inizia la sua produzione di libri d’artista e, contemporaneamente, di opere installative e performative site specific di grandi dimensioni inserite all’interno di gallerie, musei, parchi e spazi pubblici, con la collaborazione di musicisti, attori, danzatori, per i quali scrive i testi e cura la regia.
Dal 1995 è direttrice artistica del Centro Culturale Man Ray, spazio polivalente dedicato alle sperimentazioni artistiche contemporanee, per il quale ha progettato e diretto numerosi eventi multimediali, nazionali e internazionali, tra i quali: Percorsi dello Spirito (1998, 2000), Stanze (dal 1999 al 2013), Attraversamenti (2000, 2001), New Frontiers: evento scambio di residenze didattiche tra la Man Ray Photo School e la PhotoAcademy di Berlino con cinque mostre (2013); Metti un Nido in Cittadella (2014-2015): evento di arte partecipativa e animazione culturale in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, Servizi educativi del MIBACT della Sardegna, ISRE, Regione Sardegna, Comune di Cagliari, UICI sez. CA (2014/ 2015).
Ha progettato e diretto otto edizioni di Imperfetto Futuro, festival regionale di arti visive, musica, teatro, danza, dedicato ai giovani.
Numerose mostre in Italia all’estero.
Dal 2009 collabora con i Servizi educativi del MIBACT della Sardegna.
Dal 2005 al 2015 ha collaborato con il Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storico Artistiche dell’Università degli Studi di Cagliari.
Nel 2017, pubblica il libro di memorie “Quel Centro al Centro”: oltre vent’anni di Storia dell’arte Contemporanea in Sardegna, vista attraverso le dinamiche del Centro Culturale Man Ray (Arti Visive, Musica, Teatro, Danza).
Nel 2020, pubblica il libro di poesie “Contrappunto”che si avvale delle elaborazioni fotografiche di Sefano Grassi, ed. Man Ray.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:35
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