Il Centro sociale anziani di via Cagliari avrà un regolamento.

Sarà il Consiglio comunale ad approvarlo in una delle prossime sedute.

Intanto, nei giorni scorsi, la Giunta Barberio, su proposta dell’Assessore ai Servizi sociali Franco Serra, ha deliberato la proposta che è già stata approvata dalla commissione consiliare competente e che ora dovrà essere portata all’attenzione dell’assemblea civica.

“Il regolamento – spiega l’Assessore Serra – è uno strumento indispensabile per disciplinare le attività all’interno del centro sociale. Un servizio, gestito dalla Cooperativa solidarietà sociale oristanese , al quale si rivolgono circa duecento anziani residenti in città . Un centro, dunque, che nel corso degli anni è riuscito a diventare un importante punto di riferimento per tante persone offrendo numerosi servizi favorendo iniziative di aggregazione e partecipazione”.

“Tra le regole di funzionamento disciplinate attraverso il regolamento c’è anche l’orario di apertura – precisa l’Assessore Serra -. Il centro, che è aperto al pubblico per 36 ore settimanali, apre secondo un orario giornaliero che il Comune stabilisce d’ intesa con gli utenti su proposta del Comitato di gestione. Il Comitato di gestione è composto da sette persone elette tra coloro che risultano iscritti al centro da almeno sei mesi. Il regolamento prevede anche la presenza di un coordinatore che ha il compito di lavorare a stretto contatto con l’Assessorato ai servizi sociali e il Comitato di gestione per una corretta programmazione dell’attività del centro”.

Attraverso il Regolamento si vogliono disciplinare le modalità di iscrizione, favoren do la partecipazione degli anziani che abbiano compiuto più di 60 anni, ma anche dei più giovani e dei disabili.

“A tutti gli iscritti – conclude l’Assessore Serra – si vuole offrire la possibilità concreta di partecipare alla gestione del centro attraverso organismi come l’assemblea degli iscritti ed il comitato di gestione. È un modo concreto per dare vita e una certa autonomia al centro, consentendo a chi lo vive quotidianamente e ne conosce i bisogni e le potenzialità di programmarne l’attività”.