L'Assessore alle Finanze Fabio Porcu scrive ai consiglieri comunali sugli espropri di Torangius
Lettera aperta ai Consiglieri comunali di Oristano Caro collega, la chiusura delle procedure relative al pagamento degli espropri per i terreni del Piano
Data:
08 dicembre 2004
Lettera
aperta ai Consiglieri comunali di Oristano
Caro
collega,
la
chiusura delle procedure relative al pagamento degli espropri per i terreni del
Piano di zona di Torangius ci pone di fronte a scelte coraggiose, ma inevitabili
oltre che irrimandabili.
Voglio
solo sommariamente ricordare le tappe più importanti di una vicenda che è
vecchia di oltre 30 anni.
Nel
1973 il Consiglio comunale di Oristano approvò il Piano di zona di
Torangius.
Due
anni dopo, nel 1975, il Presidente della Giunta regionale approvò
definitivamente il Piano di zona e la Giunta comunale di Oristano avviò la
procedura espropriativa.
L’occupazione
delle aree fu eseguita tra il 1980 e il 1984.
Tra
il 1977 e il 1979, invece, la Regione calcolò le indennità provvisorie da
corrispondere ai proprietari dei terreni espropriati. Il calcolo fu effettuato
sulla base del valore di terreno agricolo attribuito dagli Uffici tecnici
erariali di Cagliari e Oristano.
La
stragrande maggioranza dei proprietari rifiutò
l’indennità.
I
Decreti definitivi di esproprio furono emessi dal Presidente della Giunta
regionale nel 1986, confermando le precedenti indennità
provvisorie.
L’ultimo
Decreto è stato emesso nel 1990.
Il
valore provvisorio fu rideterminato nel 1986 dall’UTE di Oristano nella misura
di 2 mila 500 Lire al metro quadrato.
Anche
in questo caso la stragrande maggioranza dei proprietari rifiutò queste
somme.
Da
questo momento la vicenda inizia il suo percorso nelle aule
giudiziarie.
Nel
1986 si rivolsero alla Corte d’Appello 19 proprietari.
Altri
3 ricorsi furono presentati successivamente.
I
proprietari sostenevano la natura fabbricabile delle aree espropriate e
chiedevano, conseguentemente, che l’indennità di esproprio fosse ragguagliata al
valore venale delle stesse.
In
corso di causa furono disposte diverse consulenze tecniche che fissarono il
valore dei terreni su livelli notevolmente più alti.
L’Ingegner
Pirisi, nominato dal Giudice della Corte d’Appello, in particolare, stimò tale
valore a 170 mila Lire a metro quadrato contro le 41.310 mila Lire a metro
quadrato attribuite dal consulente del Comune Ingegner Giampaolo
Marchi.
Nel
1997 la Corte d’Appello pronunciò 17 sentenze sui primi 19 ricorsi presentati,
accogliendo le valutazioni dell’ingegner Pirisi e condannando il Comune al
pagamento delle indennità di esproprio, calcolate sulla base della stima a
£.170.000/mq, da mediarsi con il valore del reddito dominicale e stabilendo un
valore finale di circa 86 mila Lire al metro quadrato più gli interessi legali
maturati e le spese di giudizio.
Successivamente
la Corte di Cassazione ha confermato queste sentenze.
Nel
2002, grazie ad un finanziamento regionale di un milione 136 mila Euro,
(cofinanziato per il 20% con un mutuo della Cassa Depositi e prestiti), il
Comune ha chiuso le 17 cause evitando il ricorso dei proprietari agli atti
esecutivi per il recupero delle somme.
Nel
2002 è stata pronunciata un’altra sentenza che condanna il Comune al pagamento
di una somma complessiva di un milione 189 mila Euro.
Rimangono
inoltre aperti alcuni contenziosi, temporaneamente sospesi grazie ad una
transazione, la cui scadenza è prevista per il 31.12.2004, che prevede il pagamento di 5
milioni 681 mila Euro a ciascuno dei due proprietari.
Per
onorare le transazioni il Comune ha presentato richiesta di finanziamento alla
Regione, a valere sulla L.r. n.6/2001,
per un totale di 13 milioni 276 mila Euro (80% a carico della Regione,
20% a carico del Comune), costituita dagli importi concordati transattivamente
con i proprietari e da quelli derivanti da due sentenze pronunciate dalla Corte
d’Appello.
Oggi,
il Comune si trova nella condizione di dover chiudere velocemente tutte le
controversie aperte per evitare procedure esecutive e problemi ancora più
rilevanti.
Il
problema è tanto più grande se si considera che la Regione potrebbe non
assicurare la copertura dei finanziamenti e che il termine delle transazioni è
in scadenza.
La mancata concessione dei finanziamenti e
il mancato rispetto dei termini per
onorare le transazioni, determinerebbe il prosieguo delle controversie pendenti
e l’attivazione delle procedure esecutive per le Sentenze ormai definite con
danni che porterebbero il Comune ad un possibile dissesto
finanziario.
È
indispensabile dunque trovare fonti di finanziamento alternative per fare giustizia nei confronti dei
proprietari e per scongiurare il pericolo del dissesto finanziario per il
Comune.
È
compito nostro, dunque, assumere con coscienza, serenità di giudizio e senso di
responsabilità le decisioni che consentano di affrontare e risolvere una vicenda
le cui radici si perdono nel tempo.
Sono
certo che in Consiglio comunale saremo capaci di proporre un confronto sereno e
costruttivo e che ogni valutazione avrà il solo scopo di garantire la
salvaguardia dei diritti acquisiti e il rispetto dei conti
comunali.
Ti
ringrazio sin d’ora per il contributo che vorrai offrire al dibattito consiliare
e alla soluzione del problema.
Fabio
Porcu
Assessore
alle Finanze
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:31
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