Consiglio comunale - Insediata Maria Speranza Perra. Dimissioni per Luigi Mureddu

In aula vari cambi di gruppo: Francesco Pinna torna in Forza Italia, Carla della Volpe nel PD. Oristano più assume la denominazione di Sinistra futura

Data:
23 ottobre 2024

Numerosi cambiamenti nel Consiglio comunale di Oristano.
Nel corso della seduta in cui Maria Speranza Perra si è insediata surrogando il dimissionario Efisio Sanna, ha rassegnato le dimissioni da consigliere comunale il capogruppo di Forza Italia Luigi Mureddu. Il suo posto in aula sarà preso dal primo dei non eletti nella lista di Forza Italia, Valeria Angela Carta.
Maria Speranza Perra, che poi è stata eletta nella VII Commissione consiliare permanente competente in materia di Lavori pubblici – Servizi tecnologici – Manutenzioni – Servizi cimiteriali – Toponomastica, ha aderito al gruppo del PD.
Passaggi di gruppo anche per Carla Della Volpe che lascia “Oristano più” e passa al PD e Francesco Pinna che dall’UDC fa ritorno in Forza Italia. Francesca Marchi, infine, ha comunicato che il gruppo “Oristano più” assume la denominazione di “Sinistra futura”.

Nella seduta di ieri l’assemblea civica ha osservato un minuto di raccoglimento in ricordo di Marco Deidda, consigliere comunale in più legislature, e Antonello Gallus, consigliere di amministrazione della Fondazione Oristano, scomparsi nei giorni scorsi.

In aula, poi, spazio alla discussione di interpellanze, interrogazioni e mozioni.

Umberto Marcoli (Alternativa sarda Progetto Sardegna) ha illustrato l’interpellanza urgente presentata insieme ai consiglieri Obinu Maria e Giuseppe sulle risultanze dell’incontro con la Presidente della Regione Alessandra Todde per l'individuazione delle aree non idonee per la produzione di energia da Fonti di energia rinnovabile.
Nel documento si interpellava il Sindaco per sapere per quale motivo non avesse informato i consiglieri comunali sull’incontro, nonostante l’evidente impatto delle decisioni discusse sul nostro territorio, quale posizione avesse rappresentato in merito alla definizione delle aree idonee e non idonee, in che modo intenda garantire in futuro che i consiglieri comunali non vengano sorpresi dalle decisioni prese a porte chiuse.
Marcoli ha anche chiesto “se esista una strategia del Comune di Oristano per bilanciare le esigenze di transizione energetica con la tutela del territorio, oppure la nostra posizione sarà solo quella di accettare passivamente le decisioni prese altrove? Il Sindaco intende condividere questo piano (se esiste) con il Consiglio? Nel corso dell’incontro, il Comune ha avanzato suggerimenti per migliorare l'inclusione delle comunità locali nella definizione delle aree idonee e non idonee? Considerato che la Presidente Todde ha dichiarato che le aree industriali e le cave dismesse sono tra le uniche aree idonee, il Sindaco ritiene che queste indicazioni siano sufficienti a proteggere le aree agricole e il paesaggio del nostro territorio? Se sono previste ulteriori riunioni, il Sindaco garantisce che almeno per la prossima volta il Consiglio Comunale verrà degnato di essere informato? Come intende il Sindaco rispondere alle preoccupazioni dei cittadini che temono per l’impatto ambientale delle energie rinnovabili nel territorio comunale? Questa interpellanza non intende soltanto ottenere chiarimenti, ma sottolineare l’importanza di un confronto trasparente e inclusivo nelle istituzioni comunali, affinché il Consiglio non sia relegato al ruolo di semplice spettatore passivo di decisioni prese altrove”.
“Leggendo le considerazioni e le domande dei consiglieri di minoranza osservo una vena polemica verso questa amministrazione che non avrebbe partecipato al dibattito sulla transizione energetica, che non avrebbe assunto decisioni e non avrebbe informato – ha detto il Sindaco Massimiliano Sanna rispondendo all’interpellanza -. I fatti dimostrano il contrario: la presenza ad incontri ufficiali, il ruolo attivo assunto a livello provinciale con gli altri sindaci e nel confronto con la Regione, l’elaborazione di atti e documenti, comunicati stampa e non ultima, l’approvazione di una mozione in Consiglio comunale, la mia adesione alla raccolta di firme per il referendum popolare e per la proposta di legge Pratobello 24, portata avanti dal sottoscritto con il consigliere Locci, testimoniano il lavoro di questi mesi. Forse non siete a conoscenza del mio operato, perché non avete mai partecipato alle tante iniziative su questo tema. Pertanto mi sorge spontanea qualche domanda: dove erano i consiglieri della minoranza di centrosinistra quando al porto i comitati spontanei tenevano il loro presidio?  Dove erano quando c’è stata la manifestazione in piazza Eleonora? Dove erano quando nel salone San Domenico si è tenuta la conferenza organizzata dall’associazione Liberanimos? Nessuna polemica, un dato di fatto, i cittadini devono sapere la verità. Io c’ero e non mi pare aver visto nessuno di voi. Aggiungo che della mia azione politica è stato dato ampio resoconto attraverso note ufficiali del Comune, pubblicate sul sito istituzionale, di cui ha dato ampio resoconto anche la stampa. Non mi sono nascosto, anzi sono uno dei primi sindaci che ha preso posizione a riguardo. Si continua a parlare senza conoscere i fatti”. 
Il Sindaco è poi entrato nel merito delle domande: “La Regione ha convocato, per il 3 settembre un incontro con i sindaci della provincia nell’ambito di un tour programmato nelle province per affrontare le tematiche legate all’invasione dell’eolico e per la presentazione del documento sull’individuazione delle aree idonee, non idonee e ordinarie. Tempi e modalità sono stati decisi dalla Regione che ha invitato esclusivamente i sindaci. Non sono stato io a escludere il Consiglio comunale, a volere un incontro a porte chiuse e a non aver informato. Il comunicato stampa che dava conto della mia posizione, pubblicato sul sito istituzionale la stessa sera del 3 settembre, ha fornito ampio resoconto della posizione che ho espresso davanti alla Presidente Todde. In quella sede sono intervenuto ribadendo quanto già detto in varie occasioni: siamo contrari a ogni tipo di speculazione e siamo molto preoccupati per i pericoli conseguenti a decisioni calate dall’alto. Ci siamo lamentati per i tempi concessi ai comuni (pochi giorni) per esprimersi sulla classificazione delle aree, totalmente insufficienti per un comune di medie dimensioni come Oristano e ancora di più per tanti piccoli comuni che non dispongono di una struttura tecnica adeguata a soddisfare la richiesta formulata. Pochi giorni dopo, il 6 settembre, ho convocato una riunione dei sindaci della provincia per definire una strategia comune ed elaborare un documento da inviare alla Regione. La nostra strategia non può prescindere dal confronto con le altre amministrazioni comunali e questo è avvenuto anche in occasione degli incontri degli organi rappresentativi delle autonomie locali, come il CAL e l’ANCI. Il documento elaborato all’indomani dell’incontro con i sindaci della provincia, presentato il 12 settembre, rispetta la scadenza indicata dalla Regione, definisce una posizione comune e pone una serie di richieste alla Regione. Tanti sono stati gli incontri e tanto l’impegno per un tema delicatissimo e dalle serie conseguenze per la Sardegna, non ci stiamo nascondendo, anzi stiamo affrontando la situazione con forza e coraggio. Ci impegneremo ancora come stiamo facendo per tutelarci. Vi chiedo cortesemente di metterci la faccia come stiamo facendo noi”.
Umberto Marcoli ha replicato giudicando inadeguata dal punto di vista politica la risposta del Sindaco.

L’Assessore alla Pubblica istruzione Luca Faedda ha risposto all’interrogazione dei consiglieri Obinu Giuseppe e Maria, Marcoli, Marchi, Della Volpe, Sanna, Federico e Daga sui disagi legati all’avvio del servizio mensa scolastica nella scuola primaria di Sa Rodia: “L’interrogazione rappresenta un problema che non c’era e non c’è stato. Il servizio mensa è partito regolarmente così come concordato con i dirigenti scolastici”.
Giuseppe Obinu (Alternativa sarda Progetto Sardegna) si è detto insoddisfatto della risposta “perché il problema c’era e lo avevano i cittadini che dovevano fare i conti con l’incertezza sulla data di avvio del servizio. Sarebbe stato sufficiente dire quando sarebbe iniziato il servizio mensa in modo tale che le famiglie si potessero organizzare”.

Francesco Federico ha illustrato l’interpellanza urgente presentata insieme ai consiglieri Marchi, Sanna, Della Volpe e Daga sulla gestione e i lavori nel Porto turistico di Torre Grande, chiedendo di conoscere i motivi dell’assenza del Piano regolatore portuale, nonostante l’aggiudicazione definitiva dell’incarico risalga al 2018 e sia costato 55 mila euro, e se l’assenza del Piano sia causa ostativa alla realizzazione dei lavori di riqualificazione e potenziamento della struttura. Federico ha anche chiesto notizie sullo stato delle cose e la tempistica sugli interventi per il porticciolo e sulla posizione che l’Amministrazione Comunale intende prendere a proposito dei sequestri attuati all’interno dell’area portuale e i ripetuti attriti tra la società di gestione e i diportisti.
L’Assessore agli organismi partecipati Luca Faedda ha risposto spiegando che l'iter di approvazione è stato interrotto dalla Regione a causa della approvazione del Piano regionale della rete di portualità turistica giunto alla fase di VAS.
“L'assenza del Piano regolatore portuale non impedisce il regolare svolgimento del lavori di riqualificazione e messa in sicurezza del Porto Turistico – ha detto Faedda -. Le opere interessano il rifacimento dell'impianto idrico, antincendio ed elettrico. Verranno sostituiti alcuni pontili e ripristinati quelli in condizioni precarie. Il progetto esecutivo sarà consegnato all' Ufficio tecnico entro questa settimana. In fase di progettazione esecutiva sono emerse criticità impiantistiche non evidenziate nel progetto definitivo e l'impresa Colombrita, vincitrice della gara d'appalto integrata (progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori) ha chiesto altro tempo per verifiche progettuali ora risolte. Alla luce delle criticità i lavori per i quali si prevedeva l'avvio a ottobre, inizieranno a gennaio 2025”. Sulla posizione dell'Amministrazione Comunale riguardo i sequestri attuati all'interno dell'area portuale e gli attriti tra la società di gestione e i diportisti, l’Assessore ha precisato che “agli atti del Comune non sono presenti richieste relative ai casotti che sorgono su un'area portuale sotto concessione demaniale marittima. L'amministrazione Comunale durante gli incontri con la società di gestione del porto turistico e la Capitaneria di porto ha cercato di comune accordo tra le parti, di limitare, per quanto possibile e compatibilmente con gli importanti lavori da effettuare i disagi per i pescatori e i diportisti”.
Francesco Federico ha replicato evidenziando che “l’amministrazione comunale non può continuare ad essere passiva rispetto a quanto accade al porticciolo tra società di gestione e i diportisti”.

I lavori sono stati interrotti per la mancanza del numero legale durante la discussione della mozione dei consiglieri Marcoli, Obinu Maria e Giuseppe sull’istituzione di una Comunità energetica regionale in Sardegna e la protezione del territorio contro le speculazioni energetiche. Al rientro da una interruzione dei lavori di 10 minuti chiesta della maggioranza, Maria Obinu (Alternativa sarda progetto Sardegna) ha chiesto la verifica del numero legale e ha annunciato l’abbandono dell’aula da parte della minoranza di centro-sinistra. All’appello erano presenti 10 consiglieri, a un nuovo appello 2 e il Presidente Puddu ha sciolto la seduta e aggiornato i lavori a giovedì 24 ottobre.
Il testo della mozione, illustrato da Umberto Marcoli, impegna il Consiglio Comunale a promuovere un modello di sviluppo energetico sostenibile, equo e rispettoso delle specificità locali, contribuendo alla tutela del territorio e al benessere delle comunità locali. La creazione di una Comunità energetica regionale e di una Public Company rappresentano passi cruciali verso un futuro energetico sostenibile e giusto. Per Marcoli la mozione propone un modello di gestione energetica che non solo coinvolge direttamente i comuni e le comunità locali, ma crea anche una struttura economica innovativa e partecipata, in grado di occupare spazi di produzione energetica, ridurre i costi per i cittadini e servire come esempio virtuoso per altre regioni.

Maria Speranza Perra
Maria Speranza Perra  

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Ultimo aggiornamento

23/10/2024, 11:06