Ambiente - Le prospettive per il parco fluviale del Tirso affrontate in un convegno del Comune

A Oristano si riapre la discussione sulla creazione del Parco fluviale del Tirso. Ieri sera, nella sala consiliare del Comune, su iniziativa dell’Assessore all’Ambiente Mauro Solinas ,

Data:
20 dicembre 2003

A Oristano si riapre la discussione sulla creazione del Parco fluviale del Tirso.

Ieri sera, nella sala consiliare del Comune, su iniziativa dell’Assessore all’Ambiente Mauro Solinas, con la collaborazione dell’Assessorato regionale agli Affari generali e con l’organizzazione della cooperativa Shardana, si è tenuto il convegno “Un fiume e la sua città. Oristano, parco fluviale: storia, cultura, ambiente e prospettive economiche”.

È stata l’occasione per riaprire il dibattito su un’idea che pur essendo condivisa da molti stenta a trasformarsi in un progetto nonostante gli impegni programmatici delle ultime due amministrazioni comunali.

L’Assessore Solinas ha chiamato a raccolta storici, giornalisti, biologi, esperti nel settore dei finanziamenti e funzionari del Parco fluviale dell’Alcantara, per confrontare esperienze e proposte e cercare di dare nuovo slancio al progetto.

La risposta è stata positiva e la tante persone che ieri sera hanno seguito il convegno hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa dell’Assessore Solinas.

Dopo l’introduzione di Gianfranco Casu della Cooperativa Shardana è stato lo stesso Mauro Solinas ad aprire il dibattito ricordando come l’idea di proporre un convegno sul Parco del Tirso sia nata da tanti incontri quotidiani con i cittadini oristanesi, ma anche dalla lettura di numerosi documenti conservati nell’Archivio storico del Comune di Oristano dai quali emerge il forte legame della città con il suo fiume.

Al Curatore dell’Antiquarium Arborense Momo Zucca è toccato il compito di parlare dei richiami storici legati al Tirso. Numerosi i riferimenti e le citazioni di Pausania, Tolomeo, ma anche di S. Efisio che secondo alcuni sarebbe sbarcato proprio alla foce del Tirso.

Il giornalista e scrittore oristanese Gabriele Luperi ha ricordato l’alluvione del 1860, quella che viene ricordata ancora oggi come “s’unda manna”, con l’acqua che raggiunse anche il centro della città e che per due mesi piegò Oristano che dipese da aiuti e sussidi esterni.

Salvatore Aurelio Portale e Sara La Rosa, funzionari dell’Ente Parco fluviale dell’Alcantara di Messina, hanno dato un importante contributo parlando della loro esperienza, delle caratteristiche del parco e delle difficoltà che ne hanno accompagnato la nascita (appena tre anni fa), la perimetrazione, l’organizzazione, l’assetto istituzionale ed i servizi offerti.

Secondo il biologo Bruno Paliaga, direttore dell’Area marina protetta del Sinis Mal di Ventre, ha senso parlare di un parco fluviale a patto che coinvolga le tre province e i diciotto comuni di quella di Oristano attraversati dal Tirso. Per Paliaga sarebbe limitativo pensare a un parco solo oristanese. Il biologo ha illustrato il percorso (una prima fase tecnico-istruttoria e una seconda tecnico-normativa) che deve precedere e accompagnare la nascita di un parco fluviale che deve avvenire con il coinvolgimento delle popolazioni.

Infine, Laura Sechi ha illustrato le possibili fonti di finanziamento ricordando i POR, i programmi comunitari Agenda 21 e Life ambiente che tra tutti gli strumenti si configura come il più idoneo per un progetto di un parco fluviale, ma anche i Piani integrati territoriali nonostante in Sardegna finora non abbiano funzionato bene.

“Questo è il primo passo concreto conclude l’Assessore Solinas -. Da gennaio occorre affrontare il problema con impegno, coinvolgere un pool di esperti ed elaborare una prima proposta concreta da valutare e sviluppare per dare gambe a un progetto che può risultare strategico per lo sviluppo economico, sociale ed ambientale, e di conseguenza occupazionale, di Oristano”.

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31