Eolico - Le precisazioni del Consorzio industriale sullo stabilimento Seawind
Il CIPOR non ha competenza sulla dislocazione degli impianti eolici. Lo stabilimento per la produzione di impianti eolici servirà il bacino mediterraneo e darà lavoro a 500 addetti
Data:
12 luglio 2024
In merito al progetto per la realizzazione di uno stabilimento di produzione di impianti eolici offshore nell’area del porto industriale di Oristano, il Consorzio industriale oristanese, interviene per alcune doverose precisazioni.
Il CIPOR non ha competenza sulla dislocazione degli impianti eolici.
Nell’ambito di quanto di sua competenza ha esaminato la richiesta della società Seawind – Oristano CAP presentata per la concessione di un lotto di terreno dove realizzare uno stabilimento di produzione di impianti eolici offshore.
L’iniziativa industriale, che è compatibile e in linea con le politiche di questo ente, prevede un investimento di 380 milioni di euro, con l’impiego diretto di 500 addetti più l’indotto.
Il Consiglio di amministrazione si è espresso favorevolmente all’assegnazione di un lotto di 50 ettari a marzo 2022. L’area successivamente è stata aumentata a 74 ettari e infine ad agosto 2023 è stata definitivamente stabilita in 68 ettari.
Ad aprile del 2024 il Consiglio di amministrazione del CIPOR ha espresso parere favorevole preliminare al progetto. Il parere definitivo verrà espresso in sede di conferenza di servizi, che non è ancora stata indetta.
Il processo autorizzativo sarà lungo e complesso in quanto è prevista anche la procedura della VIA.
Lo stabilimento, in linea con la normativa vigente, dovrà essere pienamente compatibile con la destinazione urbanistica dell’area dove sorgerà e non sarà fonte di inquinamento.
Si precisa anche che i porti di Augusta, Civitavecchia, Taranto e Marsiglia si sono candidati ad ospitare strutture analoghe.
Il CIPOR ritiene che l’iniziativa industriale rappresenti un’opportunità per questo territorio che potrà ricavare benefici in termini di occupazione e di ricadute economiche senza subire danni al suo ambiente.
Allo stesso tempo occorre tenere conto del fatto che gli impianti che saranno costruiti andranno a soddisfare la domanda dell’intero bacino del Mediterraneo, ma non sta a questo ente entrare nel merito delle sedi che vorranno ospitare impianti eolici.
Ultimo aggiornamento
12/07/2024, 15:52
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